Curata da Salvatore Settis, Fondazione Prada propone Useless Bodies?, una mega-mostra di Elmgreen & Dragset che occupa gran parte dello spazio espositivo di Largo Isarco 2 (foto di Cristina Risciglione e Renato Corpaci).

Curata da Salvatore Settis, Fondazione Prada propone Useless Bodies?, una mega-mostra di Elmgreen & Dragset che occupa gran parte dello spazio espositivo di Largo Isarco 2 (foto di Cristina Risciglione e Renato Corpaci).
Tre romanzi di Franz Kafka, autore di situazioni paradossali quanto surreali, vengono reinterpretati alla Fondazione Prada in chiave di installazione, musica e cinema (di Cristina Risciglione e Renato Corpaci)
Curata da Germano Celant, con la collaborazione dell’Archivio Kounellis, Fondazione Prada presenta la prima retrospettiva Jannis Kounellis (Pireo 1936 – Roma 2017) dopo la morte dell’artista.
Due anni fa, attendendo all’anteprima della 57a Biennale d’Arte di Venezia, si poteva provare la sensazione di essere sopraffatti dalle stimolazioni sensoriali prodotte analogamente dalla città lagunare e dai variopinti ospiti che la popolano con la loro arte, con la netta sensazione che mai sarebbe stato possibile vedere tutto, né tutto capire.
Fondazione Prada presenta la mostra Sanguine. Luc Tuymans on Baroque, a cura dell’artista belga, nella sede di Milano dal 18 ottobre 2018 al 25 febbraio 2019 (di Cristina Risciglione).
Aperta al pubblico la Torre Fondazione Prada, l’edificio che dona una connotazione precisa all’area post-industriale dell’ex-distilleria Società Italiana Spiriti e fornisce un punto di riferimento visibile e riconoscibile da centinaia di metri di distanza (di Cristina Risciglione).
La Torre è l’ultimo dei tre edifici nuovi del campus, che si vanno ad aggiungere ai sette preesistenti. Ristrutturati e adattati, dal 2015, accolgono le esposizioni temporanee (dalle mostre tematiche alle collettive, dalle antologiche ai progetti site-specific), mentre la Torre è stata concepita per ospitare Atlas, la collezione permanente della Fondazione. Continua a leggere
Torbjørn Rødland The touch that made you, il progetto a cura di Hans Ulrich Obrist e Amira Gad negli spazi di Osservatorio di Fondazione Prada (Galleria Vittorio Emanuele II a Milano), riunisce una selezione di una quarantina di opere fotografiche e tre video realizzati dal fotografo norvegese.
La chiave di lettura di queste immagini, riguarda il concetto di “tatto”, prima di tutto a livello strumentale: la macchina fotografica con i suoi pulsanti, la pellicola in rapporto alla luce che la colpisce e ai prodotti chimici che l’accarezzano provocando il disvelamento dell’immagine. Da qui, The touch that made you. Continua a leggere
Curata da Germano Celant, la mostra Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918-1943, alla Fondazione Prada di Milano, esplora il sistema dell’arte e della cultura in Italia tra le due guerre mondiali (di Cristina Risciglione).
In un periodo – il nostro – in cui certi deprecabili rigurgiti di sentimenti nostalgici stanno raggiungendo livelli di preoccupante effervescenza e alla vigilia di una scadenza elettorale dagli esiti incerti, una rassegna “oceanica” sulle espressioni artistiche e stilistiche del ventennio può sembrare un’iniziativa inopportuna.
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