Posto a circa un chilometro dal borgo medievale di Montecatini Val di Cecina, il museo delle Miniere offre ai visitatori l’esperienza unica di addentrarsi nelle viscere del sottosuolo (di Renato Corpaci).

Posto a circa un chilometro dal borgo medievale di Montecatini Val di Cecina, il museo delle Miniere offre ai visitatori l’esperienza unica di addentrarsi nelle viscere del sottosuolo (di Renato Corpaci).
La Sezione di Schio del Club Alpino Italiano e il Comune di Schio presentano una grande mostra fotografica con oltre trecento immagini dedicata a Porte del Pasubio (comunicato stampa)
Vicina alla costa nordoccidentale, a 435 metri di quota, circondato da ulivi, mandorli e da una campagna rigogliosa, tra le colline della Serra de Tramuntana, sull’Isola di Mallorca, si trova Valldemossa, a 17 chilometri e a circa 30 minuti di strada, anche in autobus da Palma e poco prima di Deia. (di Renato Corpaci)
Il Santuario di Oropa si sviluppa su tre piazzali adiacenti, separati dagli archi ricavati negli edifici preposti all’accoglienza. Al centro, la Basilica Antica, innalzata a quota 1159 metri sul luogo dove un tempo sorgeva l’antica chiesa di Santa Maria (di Cristina Risciglione e Renato Corpaci).
All’interno del cimitero abbandonato della Darola, la vegetazione è impenetrabile, fatta eccezione per uno stretto sentiero che conduce verso la cappella tardo-gotica. Le lapidi non esistono più, trafugate o distrutte per gusto perverso o per ignoranza (di Cristina Risciglione e Renato Corpaci).
A Gravedona, in un’area appartata, fuori dal nucleo urbano, sorge la chiesa di Santa Maria del Tiglio, edificio d’architettura romanica lombarda del XII secolo (di Cristina Risciglione e Renato Corpaci).
Posta sulla penisola dell’Olgiasca, di fronte a Gravedona sulla punta estrema del ramo di Lecco, l’Abbazia di Piona, costituisce un tipico esempio dell’architettura romanica in Lombardia (di Cristina Risciglione e Renato Corpaci)
Risalendo la collina da Occidente, ovvero da Via San Vincenzo, circonfusa della luce mattutina, la basilica di San Vincenzo a Galliano – che pure oggi è circondata da più recenti costruzioni costituenti il nucleo del moderno quartiere canturino – si impone in un’aura enigmatica e suggestiva.
In occasione del cinquantenario dalla morte del comandante Ernesto Che Guevara (1928-1967), La fabbrica del vapore gli dedica una mostra che si propone di contenere il mito e di ricostruirne la figura umana (di Cristina Risciglione).
«Se è possibile fare questo lavoro sulla vita del Che – dice Camillo Guevara March, figlio di Ernesto e di Aleida March – è proprio perché è stato un rivoluzionario “per bene”. […] Dobbiamo valutarne il tutt’uno, l’insieme».