Goya. La ribellione della ragione

Palazzo Reale Milano, dal 31 ottobre 2023 al 3 marzo 2024, ospita la mostra Goya. La ribellione della ragione, che espone dipinti, incisioni e matrici in rame dell’artista di Saragoza.

Francisco José de Goya y Lucientes (1746-1828), Autoritratto, 1815

A giugno 2023 la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, a Madrid, con la sua Calcografia Nacional, ha terminato di restaurare le matrici delle incisioni che resero Goya famoso e per la prima volta in una mostra permette di ammirare le lastre di rame metterle e a confronto con le stampe. La mostra Goya. La ribellione della ragione è curata dal Professor Víctor Nieto Alcaide, Delegato Accademico del Museo, Calcografia e Mostre della Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, Madrid.

In questo secondo omaggio reciproco, tra l’Italia e la Spagna in pochi giorni, dopo quindi l’inaugurazione della bella rassegna con al centro El Greco, Nieto non ha voluto raggruppare opere per un’ennesima mostra antologica su Goya. Ha voluto invece sviluppare una mostra ideologica che mettesse in risalto l’evoluzione della figura di Goya come essere umano e come artista.

Per far ciò, si è basato su due nozioni fondamentali.

Le lastre di rame a confronto con le stampe

In primo luogo, la lunga vita dell’artista, vissuta in un periodo storico (1746-1828) saturo di avvenimenti che hanno determinato cambiamenti importanti. Banalmente, prima della Rivoluzione Francese (1789), avvenuta nel clima politico, sociale, culturale e filosofico catatterizzato dall’influenza dell’Illuminismo, esisteva una sola forma di governo: la monarchia. In seguito è venuta ad aggiungersi, in alternativa, la repubblica. Un cambiamento non da poco.

La seconda riflessione riguarda l’evoluzione dell’atteggiamento di Goya rispetto al lavoro di pittore: progressivamente, l’artista ha maturato un’insofferenza per il lavoro su committenza, infondendo le migliori energie in opere in cui traspaiono le sue impressioni.

Celebre è la raccolta dei Capricci, un ciclo di ottanta incisioni che ritraggono, con un’ironia caustica e tagliente, «la censura degli errori e dei vizi umani, delle stravaganze e follie comuni a tutte le società civili», nella prospettiva di mettere in ridicolo le bassezze diffuse nella Spagna del tempo.

È sorprendente come questo personaggio che non nascondeva certo idee che una classe dominante composta da reali, aristocratici e principi della chiesa non poteva che considerare stravaganti, abbia potuto mantenere intatte quelle relazioni che nella sua epoca erano indispensabili per la prosecuzione del lavoro di un artista stabilmente sulla cresta dell’onda.

Sicché, la sua opera può essere ripartita in due grandi gruppi: i dipinti, per lo più eseguiti su commissione, che rappresentano personaggi della classe dominante e scene di vita spensierata e felice, e opere di più profondo significato sociale, che rappresentano la malattia mentale così come debolezze umane e veri e propri crimini, come nel ciclo di opere che commentano la campagna napoleonica e la reazione dell’esercito occupante alla rivolta del popolo occupato. In queste opere il pittore sembra astenersi dal prendere parte, concentrandosi a illustrare la crudeltà del crimine, più di chi lo ha perpetrato.

Lungo tutto il percorso della mostra Goya. La ribellione della ragione emerge un fil rouge che corre trasversale alla generale visione cronologica delle sezioni. È il fil rouge dell’Uomo Goya e della profondità del suo animo di illuminato, della sua ‘ragione’.

Goya è un artista che apre alla modernità, pur rimanendo profondamente integrato nel suo tempo. Primo pittore di corte e direttore della Real Accademia di San Fernando, Goya ha la possibilità di relazionarsi con una cerchia di amici intellettuali fidati, con cui scambia vedute, sensibilità, posizioni politiche, sociali e culturali su quella che fu una lunga e tormentata epoca storica, satura di cambiamenti, trasformazioni e avvenimenti politici, sociali e ideologici.

Sperimenta egli stesso una rivoluzione della pittura in sintonia con la complessità storica che si trova a vivere; un cambiamento che espresse sia attraverso le immagini sia trasformando la pittura in un linguaggio rivoluzionario, in grado di rompere con le regole e l’imitazione dei modelli.

In conseguenza di ciò, Goya è il primo artista le cui opere sono frutto di esperienze, di sentimenti personali, di passioni e sofferenze, nonché della sua visione del mondo che lo circonda. È uno dei primi artisti a identificarsi con la vita. Da qui, la sua ossessione di spogliarsi dei vincoli della committenza per poter dipingere liberamente.

Ecco perché non è possibile comprendere la sua pittura senza conoscere la sua vita, né la sua vita se non attraverso la sua pittura.

Se c’è una critica che possiamo muovere, non senza un velo di rammarico, a questa interessante esposizione di opere del maestro, che non è priva di un forte interesse accademico, è che, a eccezione della celebre acquaforte Il sonno della ragione genera mostri, nessuno dei capolavori più iconici, riconoscibili, significativi e spettacolari del pittore aragonese siano presenti nella rassegna odierna (vedi sotto), rimasti a Madrid, a decorare le pareti del Museo del Prado, che pure ha fatto atto di presenza con l’importante dipinto Annibale vincitore osserva l’Italia dalle Alpi per la prima volta (1771).

Annibale vincitore osserva l’Italia dalle Alpi per la prima volta, (1771). Museo Nacional del Prado, Madrid 

Per concludere, possiamo dire che l’eredità di Goya si estende oltre il mondo dell’arte. È un simbolo del patrimonio culturale spagnolo e le sue opere continuano a essere celebrate e studiate nel contesto della storia e della cultura spagnola.

Nel complesso, l’eredità artistica di Francisco Goya è definita dal suo approccio innovativo e versatile all’espressione artistica, dal suo potente commento sociale e politico e dalla sua duratura influenza sull’evoluzione dei movimenti artistici, che lo rendono una figura fondamentale nella storia dell’arte occidentale.

La mostra Goya. La ribellione della ragione è promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotto da Palazzo Reale e 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, in collaborazione con la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, a Madrid e con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia, dell’Ente del Turismo Spagnolo e dell’Istituto Cervantes di Milano.

Il catalogo e la graphic novel editi da 24 ORE Cultura

I retroscena e l’oltremondo di Goya, la sua esperienza della Storia, la sua attitudine di artista, il suo pensiero e la sua ideologia sono trattati nel catalogo a cura di Victor Nieto Alcaide ed edito da 24 ORE Cultura:  272 pagine di testi accademici, contenenti 200 illustrazioni.

Goya. La ribellione della ragione
a cura di Víctor Nieto Alcaide
Palazzo Reale di Milano,
dal 31 ottobre 2023 al 3 marzo 2024

Per maggiori informazioni: Palazzo Reale – Milano

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