Brest, Bretagna

Due cose fondamentali contano a Brest, già cantate in una celebre poesia di Jaques Prévert: la pioggia e la battaglia per la conquista del porto che la rase al suolo nell’estate 1944. (di Cristina Risciglione e Renato Corpaci)

Saint-Martin era un tempo soprannominato il “Quartiere Latino” di Brest ed è anche un quartiere dalla forte vitalità artistica

Ti ricordi Barbara / Pioveva senza tregua quel giorno a Brest / E tu camminavi sorridendo / Raggiante rapita grondante, sotto la pioggia. / Ti ricordi Barbara / Pioveva senza tregua a Brest / E t’ho incontrata in rue de Siam / E tu sorridevi, e sorridevo anche io […] (Jaques Prévert)

Probabilmente a causa della posizione, alla foce del fiume Penfeld, all’interno di un’insenatura naturale che costituisce la più grande rada d’Europa (circa 180 km²), Brest è infatti una città notevolmente piovosa, e la battaglia la lasciò quasi completamente distrutta.

Abbiamo chiesto a un gruppo di studenti incontrati per strada dove fosse il “centro storico”. Ci hanno guardato disorientati. Di storico non c’è quasi niente. Tutto ricostruito. Il centro di Brest è costituito da un’unica strada, Rue de Siam, che attraversata Place de la Liberté, diventa rue Jean Jaurés.

Secondo porto militare francese dopo Tolone, Brest è stata fondata nel III secolo dai Romani. Nel 1631 si edificò l’arsenale, che diede sviluppo portuale e marittimo alla città. Nell’estate del 1944, nel corso della battaglia di Brest, subito dopo lo sbarco in Normandia, la città fu rasa al suolo.

Nel 1954 venne costruito il Pont de Recouvrance, il secondo ponte sollevabile in Europa per le sue dimensioni (64 m), che unisce il centro al quartiere della Recouvrance.

Edificato per commemorare l’impegno della Marina Americana durante la prima guerra mondiale, il Monumento Americano si affaccia sul porto di Brest. Alto 50 metri, la sua costruzione ebbe luogo tra il 1930 e il 1937, per essere distrutto dai tedeschi il 4 luglio 1941 e ricostruito a Guerra finita.

Il castello Medievale di Brest ospita il Musée de la Marine che descrive 17 secoli di storia.

Scavalcando il fiume Penfeld, attraversando il ponte o meglio, prendendo la teleferica pubblica, si approda a Les Ateliers des Capucins.

Per far fronte alla domanda di nuovi propulsori navali, nel 1830, fu decisa la costruzione di questo imponente complesso produttivo, nel sito reso disponibile grazie all’abbattimento del convento.

Nel 2009 la Marina Militare ha venduto l’altopiano dei Cappuccini al Comune di Brest per due milioni di euro. Il comune ha approfittato di questa opportunità per creare un nuovo quartiere e trasformare le officine in un vasto luogo culturale e commerciale. In una città in cui piove un minimo di 112 giorni all’anno, le mamme hanno la possibilità di far giocare i bambini al coperto. E non solo i bambini. La “place des machines”, al centro dell’edificio, rappresenta la sala coperta più grande d’Europa con i suoi 10.000 mq di superficie.

Il complesso è composto da tre grandi sale parallele con una larghezza di circa 16 metri e una lunghezza di 150 metri, orientate a sud-ovest, nord-est. Sono interconnessi da edifici più bassi, “dipendenze”, perpendicolari ai grandi saloni. Questi capannoni coprono un’area di due ettari e mezzo.

Nel 2018, la lancia imperiale di Napoleone, costruita nel 1810, torna a Brest per essere esposta nelle officine dei Cappuccini. Dal 1943 e dalla seconda guerra mondiale, è stato il pezzo più grande del Museo Nazionale della Marina di Parigi.

Saint-Martin è il nome del quartiere che si trova proseguendo a nord da su rue du Siam/rue Jean Jauret (sulla riva sinistra del Penfeld). Il quartiere deve il suo nome alla chiesa di Saint-Martin, oggi aperta solo per funzioni sporadiche.

Costruita tra il 1865 e il 1877 in stile neoromanico e neogotico è stata dedicata a Saint-Martin in onore di Hyacinthe Martin Bizet, sindaco di Brest dal 1848 al 1865.

Poco colpito dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, a differenza del cuore storico di Brest, il quartiere ha conservato il tessuto urbano risalente al XIX secolo.

Grazie a una cospiqua popolazione studentesca, Saint-Martin era un tempo soprannominato il “Quartiere Latino” di Brest ed è anche un quartiere dalla forte vitalità artistica, grazie anche a un centro d’arte molto attivo, il Passerelle Centre d’Art Contemporain, la sede espositiva situata dal 1988 in un edificio industriale di 4000 m2 nel cuore di Brest dove, per tre stagioni all’anno, artisti francesi e internazionali sono invitati a produrre opere originali per mostre personali o collettive il cui tema riunisce ambiti locali e internazionali.

Ogni anno, in primavera, a Saint-Martin, viene organizzata la Foire aux Croûtes (Fiera delle Croste), il Mercato Annuale d’Arte del quartiere.

Il monumento di Fanny de Laninon et Jean Quéméneur, scolpito dallo scultore Jérôme Durand, si affaccia sulla Torre Tanguy, al porto, da un balcone adiacente l’imbocco del Pont de la Recouvrance. I giovani personaggi che compongono il gruppo scultoreo sono i protagonisti di due famose canzoni marinaresche bretoni: “Il lamento di Jean Quemeneur”, su un ragazzo di Recouvrance che sposò la donna sbagliata e finì per annegare nel porto, e “Fanny de Lanninon” su un uomo che ricorda il suo amore per Fanny di Recouvrance che lavorava in un bar e probabilmente vi morì durante la guerra. Jérôme Durand ha combinato queste due storie in una nuova trama, in cui Fanny salva Jean dal cadere in mare.

Per mangiare, il porto offre una scelta di ristoranti. Alcuni sono aperti solo per cena. Per pranzo, cercate di prenotare, perché i ristoranti migliori privilegiano gli impiegati del porto e degli uffici circostanti.

Diffidate dei fast food in Place de la Liberté. Lì vicino, miglior ristorante bretone a Brest, c’è Le Ruffé, comodamente situato tra Rue Yves Collet e Rue George Clemenceau.

Condividi su:
Pin Share