Nel nel marzo 1917 la 33ª Compagnia Minatori, 5º reggimento Genio, iniziò un’impresa titanica che il CAI di Schio ha saputo valorizzare e rendere agibile a tutti i cultori della montagna (di Cristina Risciglione e Renato Corpaci).
Siamo saliti in fuoristrada da Passo Fugazze lungo lo sterrato che, dopo la galleria D’Havet, prende il nome di Strada degli Eroi e porta, con panorami a strapiombo sulla Val Canale, al rifugio Papa. Dislivello metri 1100. A piedi si impiegano dalle due alle tre ore abbondanti, a seconda del passo.






Dal rifugio si entra nella zona monumentale, con il piccolo cimitero realizzato dai fanti della Brigata Liguria, l’arco romano eretto nel 1935 e la chiesetta voluta dal cappellano del battaglione alpini Monte Suello. Da qui si può vedere il tratto superiore della rotabile degli Scarubbi.













Dopo una notte passata al rifugio, e un risveglio mattiniero per vedere l’alba dalla cima dell’Osservatorio, si prende verso Est per pochi metri, arrivando presto alla prima galleria che s’incontra: la 52ª, denominata “Sardegna”.









La strada delle 52 gallerie è contrassegnata dal segnavia 366 del C.A.I. È percorribile nella stagione estiva, solo a piedi, dato che, in seguito ad alcuni gravi incidenti, è vietata ai ciclisti.
Il tempo di percorrenza in salita, dalla Bocchetta Campiglia al Rifugio Papa è di circa 2 ore e 45 minuti, ma in discesa non richiede meno tempo e solo apparentemente minor fatica. Anzi!
L’obiettivo della costruzione della “Strada delle gallerie” era quello di consentire il transito di uomini e salmerie al coperto dalla vista del nemico, quando la rotabile degli Scarubbi, era esposta alla vista dell’artiglieria austriaca.
















Capolavoro d’ingegneria militare, fu costruita su progetto del Capitano Leopoldo Motti e progettata dal Tenente di complemento ing. Giuseppe Zappa. I lavori iniziarono nel marzo 1917 e furono portati a termine nel dicembre successivo dalla 33ª Compagnia Minatori del 5º reggimento Genio dell’Esercito Italiano.
L’escursione avviene, solitamente, da Bocchetta Campiglia verso il rifugio Achille Papa e il ritorno è previsto dalla rotabile degli Scarrubbi, per 9 km, che riporta ad anello al punto di partenza.
Il percorso inverso inizia a Porte del Pasubio (1.928 m) e termina a Bocchetta Campiglia (1.216 m sul livello del mare).
Lunghezza complessiva circa 6,3 km, dei quali 2.3 in galleria e il resto, per circa 4 chilometri, scavati a mezza costa nella roccia viva. Larghezza minima della mulattiera, 2,20 m.
È consigliabile portare una torcia, perché le 52 gallerie non sono illuminate e il terreno irregolare, spesso in discesa, è a volte scivoloso.
La 50ª “Cavalieri di Vittorio Veneto”, dedicata ai reduci della Grande Guerra e la 49ª “Soldato italiano” sono state aperte successivamente, per evitare un tratto particolarmente esposto e di difficile manutenzione.
Poco prima di affrontare la 48ª galleria, denominata “Cesena”, si raggiunge la massima altitudine del percorso (circa 2.000 m sul livello del mare). La 43ª “Polesine” si imbocca sotto il Passo di Fontana d’Oro (1.875 m sul livello del mare).




La 20ª galleria “Cadorna” si imbocca da un torrione roccioso e si avvita a spirale su se stessa in senso elicoidale. La 19ª “Re” è la più lunga, misura infatti 320 m.
Giunti al termine della Strada delle 52 Gallerie, si esce al parcheggio di Bocchetta Campiglia, e da lì si ritorna a Schio, avendo avuto l’accortezza, in assenza di un trasporto pubblico, di aver parcheggiato un veicolo per il tragitto verso la città.
Per maggiori informazioni: La Strada della Iª Armata Rifugio Achille Papa,