Vicina alla costa nordoccidentale, a 435 metri di quota, circondato da ulivi, mandorli e da una campagna rigogliosa, tra le colline della Serra de Tramuntana, sull’Isola di Mallorca, si trova Valldemossa, a 17 chilometri e a circa 30 minuti di strada, anche in autobus da Palma e poco prima di Deia. (di Renato Corpaci)

Molto gettonata dal turismo internazionale, attratto dall’architettura tradizionale, dalle strade strette e dalle case color ocra che si addossano l’una all’altra nel centro storico, conta una popolazione di circa 2.000 abitanti che vivono del commercio di souvenir e oggetti artigianali e dell’esercizio di caffè e ristoranti. Gli abitanti di Valldemossa sono molto devoti a una santa locale – Santa Catalina Thomas, una pastorella incline alla penitenza, alla preghiera e all’estasi – lo testimoniano le ceramiche votive che si notano vicino alle porte d’ingresso delle case, raffiguranti colei che è stata eletta patrona dell’isola di Mallorca.
Il nome “Valldemossa” deriva dal toponimo moresco “Vall de Mussa (Muça)”, il nobile arabo che fece di questo luogo la sua residenza durante l’occupazione del Califfato Islamico, iniziata nel 711 e che duró complessivamente in Spagna circa 800 anni. Durante il loro dominio, gli arabi introdussero sull’isola il terrazzamento e l’irrigazione che permise lo sfruttamento agricolo del territorio collinare. Il loro dominio a Mallorca finì quando Giacomo I, sovrano di Catalogna e Aragon, nella Battaglia di Portopi il 13 settembre 1229 li scacciò dall’isola.







Nato a Palma nel 1232 il filosofo, teologo, mistico e alchimista Raimondo Lullo (Ramon Llull) nel 1276, fondò il collegio di lingue orientali di Miramar, a cinque chilometri da Valldemossa, per preparare i monaci, tramite una sorta di “arte” maieutica di sua formulazione, a convertire islamici ed ebrei al cristianesimo. Proprio a Miramar, nel 1485 l’orologiaio di Valldemossa Nicolau Calafat costruirà la prima stamperia dell’isola di Maiorca.










Anche la costruzione della Certosa di Valldemossa vide la luce agli albori del XIII secolo, all’interno del Palazzo Reale di Sancho, donato ai frati da Martino I d’Aragona il Vecchio. La chiesa di stile neoclassico che vediamo oggi iniziò la costruzione nel 1751, sul luogo occupato dal precedente edificio e fu completata nel 1812. L’edificio a croce latina, con volta a botte, è sormontato al transetto da una cupola affrescata dal monaco di Saragozza Manuel Bayeu, che casualmente era cognato di Goya.
Il complesso abbaziale ha un chiostro invaso da una vegetazione rigogliosa ma curata, una farmacia certosina, più di un giardino, una fornita biblioteca nella cella del priore, una sala capitolare e dormitori.






Nel 1830, il governo spagnolo vendette la Certosa di Valldemossa a delle istituzioni private che l’hanno utilizzata da allora per accogliere gli ospiti più autorevoli. Il musicista polacco Frédéric Chopin, insieme alla sua amante, la scrittrice George Sand; il poeta, giornalista e diplomatico nicaraguense Rubén Darío; il pittore, scrittore, drammaturgo e giornalista catalano Santiago Rusiñol; e lo scrittore argentino Jorge Luis Borges.
Per maggiori informazioni: Cartoixa de Valldemossa
Ajiuntament de Valldemossa