Il Rito del Faro ha luogo la quarta domenica di settembre in onore di Santa Tecla, patrona della Parrocchia del Duomo di Milano (a cura di Cristina Risciglione)
Duomo di Milano, una tradizione antica in onore di Santa Tecla patrona della Parrocchia più importante. In onore di Santa Tecla furono edificate numerose chiese, ad essa è dedicata anche la Cattedrale di Milano
Alle vergini consacrate, Il vescovo Ambrogio propose Tecla come modello di fede e di costante perseveranza nell’amore del Salvatore. Il nome della martire è iscritto fin dai tempi antichi nel canone eucaristico proprio della liturgia milanese.









Questa usanza risale probabilmente al VII secolo, in ambito milanese , in riferimento alla liturgia del Duomo risale probabilmente al XII secolo.
Il rito caratterizzava alcune celebrazioni particolarmente importanti, quando la processione d’ingresso era ormai giunta all’altare, si procedeva all’accensione del “Pharus”, un lampadario formato da lumi disposti a corona e sopra ai quali era stato posto un anello di bambagia che ardendo comunicava il fuoco alle singole lampade.
Con il passare del tempo il Faro si è trasformato da una corona di lampade ad un globo di bambagia, appeso all’ingresso del presbiterio, a cui il celebrante stesso da fuoco con tre candeline accese fissate sulla sommità di un’asta, al termine della processione iniziale e del tradizionale canto dei 12 Kyrie eleison , prima di salire all’altare. Il significato del rito allude al sacrificio della vita da parte del martire.