Milano Art Week 2019 – 2

Curata da Raffaella Resch, dal 3 aprile sino al 5 maggio 2019, l’Acquario Civico di Milano ospita la mostra Teresa Maresca, Song of Myself. Alla Sacrestia del Bramante, a cura di Giovanni Gazzaneo, Lorenzo Puglisi rende il suo personale omaggio al genio di Leonardo presentando la monumentale e inedita opera pittorica Il Grande Sacrificio 


Ci sono alcune figure nella storia culturale degli USA, rappresentanti di una certa “americanità”, che è impossibile non apprezzare. Tra questi, John Muir, William James, Henry David Thoreau, Georgia O’Keef, Ansel Adams… Walt Whitman. Rispetto per l’ambiente e per i propri simili, Arte, Pragmatismo, Poesia…. Naturalismo, Democrazia.

Teresa Maresca, Song of Myself all’Acquario Civico

Nella poesia che ha dato il titolo a questa mostra di pittura di Teresa Maresca, Whitman descrive come l’Io fisico si perda nell’Universo, allo stesso tempo, in se stesso lo rappresenti e, alla fine… ritorni alla terra, di nuovo fisicamente parte dell’Universo. Tutti gli esseri umani partecipano di questo ciclo. «All men are created equal…». In questo, i “fili d’erba” che danno il titolo alla raccolta del poeta sono l’essenza stessa della democrazia.

I 18 grandi dipinti a olio e acrilico su tela di Teresa Maresca, popolano il suggestivo Giardino d’Inverno del padiglione liberty del Parco Sempione, per rappresentare figure di uomini circodati dalla natura: l’acqua increspata dello stagno in cui sono immersi, tra gli alberi, riflette la luce della luna.

Sulle pareti del piano terreno, le opere tratte dal ciclo “Swimmin Pools”, ispirato a un vecchio film con Burt Lancaster (The Swimmer, 1968, regia di Frank Perry) che racconta le gesta di un uomo, in costume da bagno, impegnato a percorrere la strada verso casa “a nuoto”, attraverso le piscine dei suoi vicini. Da una vasca all’altra, nell’indifferenza dei suoi simili, la vita e la personalità dell’uomo si definiscono nella serie di superficialità e di sopprusi di cui si è reso responsabbile, che lo hanno condotto letteralmente alla spoliazione, all’isolamento e alla rovina.

In tutti i suoi dipinti, Teresa Maresca esprime la calma, educata, colta consapevolezza di un profondo legame complementare dell’essere umano con l’ambiente e della consequenzialità delle scelte nel rapporto con il prossimo e con la Natura.

Due schermi allestiti nell’oscurità della sala delle vasche, sempre al piano terreno, riproducono i video curati dall’artista per le edizioni Pupillaquadra, rispettivamente Swimming Pools e Song of Myself.

Il catalogo curato da Raffaella Resch, contiene un testo critico di Paolo Biscottini. Tra gli altri contributi, quelli di Mami Azuma, Yves Bonnefoy, Stefano Bortolussi, Ettore Canepa, Roberto Carifi, Leopoldo Carra, Maurizio Cucchi, Sergio Givone, John Kinsella, Santos Lopez, Navarre Scott Momaday, Roberto Mussapi, Lalla Romano, Roberto Sanesi, Ken Shulman, Carlo Sini, Emilio Zucchi e un testo introduttivo di Raffaella Resch.

Parte del programma Milano Art Week 2019, domenica 7 aprile Roberto Mussapi ha letto da Walt Whitman, Foglie d’erba (a cura di R. Mussapi, I grandi libri, Garzanti, 2016) e i poeti Maurizio Cucchi, Stefano Bortolussi e Gabriela Fantato hanno declamato loro poesie dedicate alle opere di Teresa Maresca.

Promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura e dall’Acquario – Civica Stazione Idrobiologica di Milano, l’esposizione, a cura di Raffaella Resch, può essere visitata fino al 5 maggio 2019

Lorenzo Puglisi, Il Grande Sacrificio 
alla Sacrestia del Bramante

Dipinta a olio su tavola di pioppo, un’altra versione dell’Ultima Cena di Leonardo, a pochi metri dall’originale al Cenacolo e dalle repliche alle Stelline (L’ultima Cena dopo Leonardo) si deve al pennello di Lorenzo Puglisi, pittore biellese di cui ci siamo già occupati in occasione della mostra Visioni di luce e tenebra nel maggio 2018 al Museo Messina.

Secondo il suo stile, incentrato sul bianco e nero, che consiste, con poche pennellate, nell’estrarre dall’oscurità della tela gli elementi essenziali in grado di restituirci la magnificenza di alcune opere pittoriche del passato, Puglisi si concentra sulle mani e sui volti. Una scintilla nel buio. Una scarica elettrica. Gli apostoli, colti nel momento in cui il Maestro comunica loro l’imminenza del tradimento.

Da un nero profondo e opaco emergono le pennellate che il pittore stratifica quasi a restituirci delle forme tridimensionali. Pennellate bianche “sporcate”, talvolta, di rosso e di blu, come se, in simili circostanze, neppure il bianco potesse essere mai trovato “puro”.

La mostra presenta anche due opere dedicate al tema della Passione di Cristo, Crocifissione, 2018 e Nell’orto degli ulivi, 2017, che trovano ispirazione in Velázquez, Rubens e Goya.

Pubblicato da Manfredi Edizioni, a cura di Giovanni Gazzaneo, il catalogo contiene i contributi dello stesso Gazzaneo, di Alessandro Beltrami e due poesie di Davide Rondoni.

Visibile fino al 28 aprile, la mostra rappresenta anche una rara occasione per ammirare la bellezza degli arredi e dei dipinti che decorano oratorio rettangolare della quattrocentesca Sacrestia del Bramante. Tra le opere alle pareti, due scene della vita di san Giacomo apostolo; la pala dell’abside, con una “ripetizione” della Madonna delle Grazie; e, a destra dell’abside, in alto, due angeli di Gaudenzio Ferrari.

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