Curata da Renata Molho, Galleria Campari presenta Storie di Moda. Campari e lo stile, in cui approfondisce il lungo e duraturo legame tra la ditta di distillati per cocktail e il mondo della moda «intesa come espressione di arte e costume» (di Cristina Risciglione).
Sicché, di fianco alle opere realizzate per Campari da rinomati artisti, come Depero, Munari, Dudovich e Marangolo, si possono apprezzare i bozzetti di Giorgio Armani, della Fondazione Gianfranco Ferrè e i modelli della Fondazione Roberto Capucci, oltre alle pagine e ai manifesti creati dai pubblicitari della Campari che mescolano l’arte dei primi con lo stile dei secondi, in una rassegna che spazia dalla Belle Époque, agli anni ’90.
L’intuizione e il talento di Davide Campari possono essere individuati nell’aver capito, in tempi in cui “marketing” non era neppure una parola, quanto la pubblicità fosse importante per la costruzione dell’immagine del prodotto nella mente del consumatore e quanto l’arte potesse essere un punto di riferimento per il successo dell’operazione.
Questa concezione, portata avanti dagli eredi nel corso dei decenni, è stata un faro per la gestione commerciale dell’azienda, da perseguire con coerenza. Basti pensare che la forma della bottiglia del Camparisoda, il primo aperitivo “monouso”, creata da Fortunato Depero nel 1932 è tuttora invariata.
La sede dell’azienda si trova anche oggi dove Davide, figlio del fondatore Gaspare Campari portò lo stabilimento nel 1904, spostandolo dalla vicinissima Milano.
Gli architetti Mario Botta e Giancarlo Marzorati, nel 2011 hanno trasformato l’antica palazzina in un complesso per uffici che affaccia su viale Gramsci e su via Sacchetti, includendo nel progetto due torri residenziali su via Campari; il resto dell’area originale è stata adibita a parco urbano.
L’edificio della nuova sede Campari si struttura su due corpi di fabbrica principali incernierati tra loro. L’uno si sviluppa su nove piani fuori terra e due piani interrati, mentre l’altro ha la conformazione di un ponte e ha due soli piani, il quarto e il quinto fuori terra, oltre ai due interrati. Questi due volumi abbracciano la palazzina uffici dello stabilimento storico, ora adibita a Museo d’Impresa, a dimostrazione di quanto l’azienda ritenga importante, pur procedendo al passo coi tempi, di restare nel solco della tradizione.
Oggetti, manufatti, foto, riferimenti cinematografici e opere grafiche selezionate da Renata Mohlo, inclusa una breve selezione di immagini di Giovanni Gastel, dimostrano come l’immagine Campari, non solo abbia contribbuito, ma che, in tutti questi anni, sia stata anche interprete fedele di quello che possiamo definire l’Esprit du temps.
Storie di Moda. Campari e lo stile
A cura di Renata Molho
Galleria Campari
HQ Campari Group
Via Gramsci, 161 – Sesto San Giovanni
Per maggiori informazioni: Campari Gallery