In volo sulla pianura lombarda a Sud di Mantova sul pallone a idrogeno della Aeronord Aerostati del Comandante Enzo Cisaro (di Cristina Risciglione).
Siamo partiti dal cortile della dimora storica Corte Virgiliana, struttura del 1330 d.c costruita dai Gonzaga, sulle rovine della casa natale di Publio Virgilio Marone (70 a.C.– 19 a.C.), situato in via Virgiliana 13, Pietole di Virgilio (Mn) nei pressi del Lago Inferiore e gestito dalla famiglia di Ferdinando e Nicoletta Boccalari (www.cortevirgiliana.it).
In quest’azienda agrituristica certificata dal Consorzio Carni Bovine Doc e Grana Padano Dop, vengono allevate circa 250 mucche da latte.
Siamo arrivati verso le 9 del mattino, la mongolfiera era già posizionata ed era presente l’autocarro ADR della Sapio di Monza che ha fornito l’idrogeno prodotto nello stabilimento di Via Ostiglia 14 a Mantova.
Per il gonfiaggio completo dell’involucro della mongolfiera servono 6 pacchi H2 da 200 mc. Per essere completata, l’operazione richiede circa 2 ore e mezzo.
Questo intervallo è stato impiegato dal comandante e dal suo secondo per verificare che all’interno del basket fossero presenti le strumentazioni di bordo (altimetro, variometro, GPS, due apparati radio VHF, sonda tecnica, cellulare e carte aeronautiche), e i sacchetti di sabbia. Al termine della verifica, il Comandante ha tracciato il piano di volo e lo ha comunicato alla torre di controllo.
Un po’ di storia
A seconda della possibilità di venir manovrati gli aerostati possono essere suddivisi in due classi:
– i palloni aerostatici (liberi o frenati), che sono privi di strumenti di manovra e direzionamento. Possono soltanto salire o scendere e la perizia del pilota sta nel saper sfruttare le correnti alle diverse quote. A questa classe appartengono anche le mongolfiere.
– i dirigibili, che essendo provvisti di motori e organi di stabilità possono essere diretti.
Esistono quattro tipi di aerostati, classificati in base alla strategia utilizzata per sollevarli in quota:
1) ad aria calda;
2) a gas, tra cui i più utilizzati troviamo l’idrogeno, l’elio, l’ammoniaca e i gas sintetici;
3) Mongolfiera di Rozier, utilizza sia gas leggeri che gas riscaldati;
4) Pneumatici, in grado di regolare la pressione del gas durante il volo;
Leonardo da Vinci (1452-1519) fu il primo ad intuire la possibilità di sfruttare l’aria calda in un vettore per il volo, ma bisogna aspettare il 1783 per il primo volo umano. Lo si deve ai Fratelli Joseph ed Etienne Montgolfier, imprenditori cartai francesi con la passione per la ricerca scientifica.
Il 21 novembre 1783, il medico e fisico Jean-Francois Pilatre de Rozier e il marchese Francois Laurent D’Arlandes compirono il primo volo umano non vincolato, sorvolando Parigi sotto gli occhi del re Luigi XVI, della corte e di una folla immensa.
Pochi giorni dopo il 1 dicembre, altri due francesi, sempre a Parigi, Jacques Charles e Marie-Noel Robert compirono il primo volo umano libero con un aerostato gonfiato con idrogeno, il gas più leggero dell’aria scoperto nel 1766.
Non tutte le imprese di volo in pallone si conclusero però con un successo. Il terzo tipo di aerostato era un ibrido, che sfruttava sia aria calda che un gas leggero, inventato dal fisico francese Jean-Francois Pilatre de Rozier.
Rozier decollò con l’obiettivo di attraversare la Manica, ma dopo mezz’ora l’apparecchio esplose in volo e precipitò con il suo inventore.
Il 15 aprile 1783 l’aerostato Zenith partì da Parigi con tre uomini a bordo. Raggiunse la ragguardevole quota di 8600 metri di altezza, ma al rientro due dei tre occupanti morirono per emorragia polmonare.
Un italiano, Vincenzo Lunardi, segretario dell’ambasciatore del Regno di Napoli a Londra, fu l’autore del primo volo umano in terra inglese avvenuto il 15 settembre 1784.
Lunardi compì molti voli e divenne molto famoso fino a quando, a causa di un incidente che provocò la morte di un componente del suo equipaggio, fu costretto a lasciare l’Inghilterra.
La prima ascensione italiana in pallone avvenne nel 1784 nei pressi di Milano a opera di Paolo Andreani e Carlo e Agostino Gerli, mentre la prima traversata della Alpi si deve a Francisque Arban che tra il 2 e 3 settembre del 1849 volò da Marsiglia a Torino sorvolando il Monviso.
Il primo dirigibile nel senso moderno del termine nacque nel 1884, opera di Charles Renard e Arthur Krebs.
Con l’invenzione del motore a scoppio di Daimler, basato su quello brevettato dagli italiani Barsanti e Matteucci, i dirigibili cominciarono finalmente ad essere tali, potendo contare su motori con un migliore rapporto peso/potenza.
Nel 1926 il “Norge” dell’esploratore Roald Amundsen, progettato costruito e comandato da Umberto Nobile fu la prima macchina volante a sorvolare il Polo Nord. Nobile ritentò l’impresa nel 1928 a bordo del dirigibile Italia, che sfortunatamente terminò in tragedia.
La Coppa Gordon Bennet è una gara di distanza. È la più antica e gloriosa competizione aerostatica della storia.Vince il pallone che atterra più lontano dal punto di decollo (la distanza viene misurata in linea retta).
Ogni pallone ha un equipaggio formato da due piloti e decolla dallo stesso luogo, nello stesso momento con la stessa quantità di gas e di zavorra (500 kg).Nel 2013 dopo 79 anni dall’ultima partecipazione l’italia è tornata in gara grazie ad Enzo Cisaro e Giovanni “John” Aimo con il pallone I-OECM (ITA-1), esperienza ripetuta con lo stesso pallone anche nel 2014.
In volo
Verso mezzogiorno l’aerostato era pronto. Imbarcatici, abbiamo iniziato le procedure di decollo.
Eravamo in tre: il comandante Enzo Cisaro, il suo vice, Paolo Arizzi e chi scrive. Da terra, eravamo assistiti da Matteo, alla guida del fuoristrada con il traino per il recupero dell’aerostato.
Enzo Cisaro, l’unico pilota italiano di pallone libero a gas, il più esperto aeronauta italiano, ha fondato la Aeronord Aerostati nel 1960, società in possesso dell’unica mongolfiera a gas in Italia , per il volo libero o frenato, ed è leader nell’offerta di prodotti e servizi aerostatici per fiere, eventi, tour pubblicitari, manifestazioni sportive e aperture di nuovi punti vendita.
La mongolfiera si è alzata in volo abbastanza velocemente, la giornata era bella, la visibilità non era spettacolare, ma considerando che il giorno prima diluviava, il tempo era splendido.
Ci siamo messi in contatto con la torre di controllo. Spesso ci chiedevano la posizione, che è stata documentata su un brogliaccio. Spesso ci avvisavano che nel pomeriggio non molto lontano si sarebbe alzato in volo un aereo per il lancio di paracadutisti.
Appena decollati il vento ci ha tenuto a Sud di Mantova, abbiamo sorvolato la parte finale del Lago Inferiore, siamo passati oltre il Diversivo del Mincio, proseguendo poi sulla ss482 via per Ostiglia e sulla campagna circostante. Abbiamo incrociato l’autostrada del Brennero. Si notava molto bene lo stabilimento della Thun. Arrivati nel comune di Sustinente (Mn), ho fotografato un impianto fotovoltaico .
Abbiamo quindi proseguito verso Ostiglia, siamo passati sul Po, abbiamo ammirato i due ponti, uno per le auto e l’altro ferroviaro che attraversano il fiume, inoltre abbiamo sorvolato altri impianti di produzione di energia elettrica.
Volavamo a una quota di circa 400 – 500 metri, con picchi al massimo fino a 650 metri.
Ad un certo punto abbiamo perso lentamente quota, sembrava che stessimo per atterare, ma poiché il posto non soddisfaceva il comandante, abbiamo scaricato sabbia e abbiamo ripreso quota.
Matteo ci seguiva da terra, pronto a raggiungerci nel momento in cui siamo atterrati.
Il volo è durato circa tre ore ed abbiamo percorso 50 km in linea d’aria.
Per maggiori informazioni:
www.aeronordaerostati.it
www.festivaldelvolo.it
tel : 02/26227112