Dal 9 al 31 luglio (data dell’ultima proroga), a Milano, la Casa Museo Boschi Di Stefano accoglie la mostra di opere inedite di Italo Zannier dal titolo “Fotofanie” (di Cristina Risciglione).
109 fotografie provenienti dalla collezione Pietro Valsecchi, a cura di Andrea Tomasetig, allestimento ad opera di Cristiana Vannini.
Viviamo in un’epoca caratterizzata da una intensissima attività fotografica. Apparati fotografici digitali di massa – macchine fotografiche per tutte le tasche, ma anche telefoni cellulari capaci di straordinarie prestazioni – e la possibilità di pubblicare, grazie ai social media, senza la necessità di passare attraverso il filtro di un editore, liberi di mostrare i propri exploit a un pubblico potenziale infinitamente vasto, hanno favorito un fenomeno unico nella storia dell’umanità.
Le persone fotografano e si fotografano in tutte le circostanze, producendo una mole incredibile di immagini che risiedono puramente nelle memorie degli apparati, nei supporti magnetici, nei dischi rigidi o nel cloud, fino a quando un incidente, un aggiornamento tecnico o una catastrofe informatica non le renda inaccessibili.
Italo Zannier – già fotografo “neorealista”, per lunghi anni attivo professionalmente, critico e studioso di levatura internazionale dalla bibliografia sconfinata, docente universitario (il primo a ottenere una cattedra di Fotografia), ideatore e curatore di decine di mostre – le chiama “fotofanie”, in confronto a “fotografie”.
Quest’ultimo termine implica la materializzazione dell’immagine su un supporto solido, reale, manipolabile, accessibile soltanto a chi si trovi in vista dell’oggetto, ma indipendente da qualsiasi medium elettronico.
Dotatosi di una macchina fotografica digitale Sony tascabile, non più condizionato dai limiti imposti dal nastro di celluloide, tra il 2014 e il 2017, il fotografo di Spilimbergo ha scattato migliaia di immagini, in qualsiasi circostanza della sua vita, per lo più nel familiare triangolo che riunisce Venezia a Latisana, a Lignano Pineta, ispirato dalle imprevedibili quotidiane epifanie colte al volo nel suo campo visivo.
Le fotofanie di Italo Zannier, in seguito a una severa selezione, sono state ridotte a 400 e, in seguito, sono diventate 109 fotografie esposte per lo più al piano terra della Casa Museo Boschi Di Stefano in quella che fu la scuola di ceramica di Marieda Di Stefano, per terminare al Terzo Piano, nell’appartamento dei novelli sposi.
Il percorso consta di nove sezioni dal titolo: Autoritratti, Oggetti, Dal treno, Natura, Luoghi dell’anima, Vetrine, Europa, Ritratti, Frammenti. Una proiezione al terzo piano permette anche di rivedere la performance di Italo Zannier filmato mentre colloca le sue opere insieme agli studenti, coordinati da Saverio Lombardi Vallauri, e autori del video.
Stupisce nell’ottantenne navigato fotografo la freschezza dello sguardo, capace ancora, nonostante la consuetudine, di inquadrare un effetto di luce effimero o un’ombra familiare, come se fosse la prima volta, facendole diventare un quadro astratto o un’immagine romantica.
La mostra è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e realizzata dalla Casa Museo Boschi Di Stefano, in collaborazione con il Municipio 3, la Fondazione Boschi Di Stefano, ed è aperta grazie alla presenza dei volontari del Touring Club Italiano.
L’evento rappresenta un’occasione per passare in rivista anche le trecento opere esposte al secondo piano, appartenenti alle quasi duemila collezionate dai Boschi fra gli anni 1910 e gli anni 1960.
Fotofanie
109 Fotografie di Italo Zannier
a cura di Andrea Tomasetig
Casa Museo Boschi Di Stefano
via Giorgio Jan n. 15 – Milano
9 – 31 luglio 2018
Per maggiori informazioni: Casa Boschi Di Stefano;
30 Giorni al 3° Piano