Maestro della Pittura Analitica, Pino Pinelli (Catania, 1938) è uno dei protagonisti dell’arte contemporanea oggi al centro del fruttuoso rapporto intrecciato tra Palazzo Reale e Le Gallerie d’Italia, con una mostra – Pittura oltre il limite – che, con oltre 40 opere esposte, attraversa più di cinquant’anni di lavoro dell’artista.
Curata da Francesco Tedeschi, promossa dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e da Gallerie d’Italia, in collaborazione con l’Archivio Pino Pinelli Pinelli la mostra intende esplorare un genere di pittura che si definisce attraverso il ricorso alla monocromia, il superamento della forma-quadro, il valore sensibile del colore e della disseminazione.
La pittura analitica si interroga sull’essenza degli elementi che definiscono artisticamente un quadro come un’opera di pittura (tela, cornice, materia, colore e segno) in relazione all’autore materiale dell’opera. Svuotata dei concetti di verosimiglianza, astrattismo, e significato, la pittura analitica esplora percorsi che la portano a superare anche elementi come colore, supporto, cornice e limite.
Emblematica, per comprendere gli obiettivi di questo movimento è l’osservazione dell’opera Pittura GR., del 1976. Si tratta di un rettangolo che mostra un’apertura sui quattro lati, che di fatto isola i quattro angoli, disperdendoli nello spazio circostante, mettendo in relazione l’interno con l’esterno. Osservando il rettangolo da una prospettiva angolata, i quattro elementi rivelano uno spessore. Di fatto, i quattro elementi sono la base per un velo di pittura (acrilico su flanella), di fatto alludono alla presenza di un rettangolo. Tuttavia non c’è immagine, non c’è contenuto. C’è solo l’insinuazione che l’ingombro dell’opera potrebbe contenere un “quadro”, ma l’opera dipinta è costituita dal segno (un segno concreto, “corposo”) che suggerisce la presenza di una figura geometrica che potrebbe essere un quadro.
Una volta creata la relazione tra l’interno e l’esterno dello spazio-quadro, Pino Pinelli si allarga a comprendere nel dipinto l’intero ambiente. Gli elementi pittorici monocromi (gialli, blu, rossi, grigi) sono distribuiti sulla parete seguendo schemi regolari e iterativi. L’acrilico steso su flanella rende la pittura di un opaco assorbente che rende difficile cogliere le irregolarità della superficie.
Terminata la visita alle opere esposte nelle otto sale di Palazzo Reale, la mostra prosegue in una nona sala alle Gallerie d’Italia – Piazza Scala, sede museale di Intesa Sanpaolo a Milano.
In questa sede, sono esposte le opere più recenti del pittore naturalizzato milanese.
Sulle pareti della Sala XVI sono distribuiti gli elementi che costituiscono una disseminazione di un centinaio di pezzi, sotto il titolo I cinque movimenti (2018). Un brano tratto dal Clavicembalo ben Temperato, di J. S. Bach, il Preludio in Do Maggiore PWV 846, e stato scelto dallo stesso artista per accompagnare visita a questa sala, un abbinamento che mette in relazione le opere con i cinque movimenti del Preludio: grave, andante mosso, brio, adagio.
Accompagna la mostra un catalogo Silvana Editoriale, con un approfondito saggio critico di Francesco Tedeschi.
Per il terzo anno consecutivo, Palazzo Reale esplora nella programmazione estiva l’arte contemporanea, rafforzando quest’anno la proposta con la collaborazione del Museo del Novecento con quattro artisti per raccontare la creatività dei nostri tempi: Agostino Bonalumi, Alik Cavaliere e Pino Pinelli a Palazzo Reale, Agostino Ferrari al Museo del Novecento
Pino Pinelli, Pittura Oltre il Limite
A cura di Francesco Tedeschi
Dal 10 luglio al 16 settembre 2018
Palazzo Reale – Milano
Maggiori informazioni: Palazzo Reale