Voluta dal direttore Giordano Bruno Guerri, dall’Amministrazione guidata dal sindaco Gianpiero Cipani e dalla Regione Lombardia, il MuSa – Museo di Salò presenta Italianissima, 80 opere provenienti dal Museo del Novecento di Firenze.
La mostra curata da Giovanni Lettini, Sara Pallavicini e Stefano Morelli, consta delle opere di artisti quali: Birolli, Campigli, Carrà, Casorati, de Chirico, de Pisis, Fontana, Guttuso, Maccari, Mafai, Manzù, Marini, Manzoni, Marussig, Migneco, Paresce, Prampolini, Rosai, Scipione, Savinio, Vedova, esposte per la prima volta fuori dalla sede di Piazza di Santa Maria Novella.
Resa possibile grazie al generoso prestito dell’istituzione fiorentina, la collezione è parte delle oltre duecento opere donate nel 1969 alla città di Firenze dall’ingegnere collezionista Alberto della Ragione (1892-1973).
Il mecenate che nel 1941 rilevò, rinominandola, la storica Galleria della Spiga e di Corrente, durante il ventennio, sostenenne gli artisti più esposti nei momenti di loro maggiori difficoltà economiche, politiche e personali, in un periodo in cui il regime sapeva come “scoraggiare” gli autori che deviavano dai canoni estetici di riferimento del 1933 (vedi l’interessante mostra Post Zang Tumb Tuuum alla Fondazione Prada a Milano), o che erano incappati nelle limitazioni imposte dalle leggi razziali del 1938.
Il percorso espositivo, è diviso in otto sezioni: “Ora et labora”, dove si affronta la relazione fra lavoro e preghiera; “Il volto santo”, la sezione dedicata ai ritratti e alla nuova estetica; “Paradisi perduti”, il paesaggio italiano; “Sacri riti”, relazione fra solennità e sacralità del credo religioso e rituali comuni come lo sport e il gioco; “Scenografie urbane”, la teatralità di nuove forme di architettura e ambiente per rivelare un alternativo concetto di spazio; “Presagi”. il sentire gli eventi futuri con la sensibilità fine del mistero, quasi magia; “Natura viva”, la presenza di vita e il suo messaggio esistenziale attraverso la pittura delle nature morte; “Guardami”, nudi di femmine in vaie pose, dove sacrificio, estetica e anima si fondono alla fonte di una continua e ossessiva ricerca del bello.
L’esperienza della mostra è, per così dire, “aumentata” grazie alla pavimentazione curata dallo sponsor Gobbetto (resine speciali per – tra le altre cose – superfici calpestabili), conosciuto nel campo dell’arte per le applicazioni del prodotto nelle opere di Gaetano Pesce. Nel foyer del museo sono visibili le opere di Sonja Quarone, artista artefice di sculture in resina e gesso.
Infine, curata da Marcello Riccioni, nell’ultima sezione espositiva il MuSa espone una preziosa selezione di opere provenienti dalla Civica Raccolta del Disegno di Salò.
Italianissima
Arte in Italia tra le due Guerre
MuSa, Museo di Salò
Via Brunati, 9 Salò
Dal 13 aprile al 9 dicembre 2018
Per maggiori informazioni: MuSa
Tel. +39 0365 20553