Promossa dalla Fondazione di Venezia in partenariato con la Città di Venezia e curata da Denis Curti, La Casa dei Tre Oci presenta la prima retrospettiva dedicata al fotografo Fulvio Roiter (1926-2016) (di Cristina Risciglione).
Duecento fotografie, per la maggior parte vintage, rappresentano la più completa monografica mai realizzata sull’autore e la prima dopo la sua recente scomparsa.
Divisa in nove sezioni, la mostra racconta gli immaginari inediti e stupefacenti che rappresentano Venezia e la laguna, ma anche i viaggi a New Orleans, Belgio, Portogallo, Andalusia e Brasile.
Queste sezioni, nell’intenzione del curatore, vogliono esprimere ciascuna «uno specifico periodo della vita e della fotografia di Roiter»: L’armonia del racconto; Tra stupore e meraviglia: l’Italia a colori; Venezia in bianco e nero: un autoritratto; L’altra Venezia; L’infinita bellezza; Oltre la realtà; Oltre i confini; Omaggio alla natura; L’uomo senza desideri.
Per rendersi conto del riconoscimento di cui il fotografo godeva a livello internazionale, basti dire che nemmeno trentenne, ricevette il prestigioso Premio Nadar, ottenuto nel 1956 con il libro Umbria. Terra di San Francesco, e, nel 1978, il Grand Prix a Les Rencontres de la Photographie d’Arles con Essere Venezia.
Se ciò non bastasse, quest’ultimo libro, fatto inedito per l’editoria fotografica, dal momento della sua pubblicazione, ha venduto oltre un milione di copie.
C’è da dire che Fulvio Roiter, di formazione chimico – il che, nella camera oscura può rappresentare anche un vantaggio – era soprattutto un fotografo “da libro”, il che significa che dallo scatto, alla scelta delle foto, al commento, all’impaginazione, alla scelta della carta, alla stampa, tutto il suo essere era teso al confezionamento di quel complesso manufatto.
Aveva metodo e le cose gli sono andate bene. Ha avuto fortuna ma ha anche saputo osare e cogliere al volo le opportunità che gli sono state offerte.
Certo, Venezia si presta, se sei un fotografo e ci abiti. E Roiter era un fotografo “naturale”. Aveva una mente aperta: sapeva scattare in bianco e nero, ma anche a colori; fotografava casa sua ma, con altrettanta perizia, sapeva cogliere la poesia e la sostanza di altre parti d’Italia e anche del mondo. Aveva sposato una fotografa, e anche questo, non guasta.
«La preparazione [di questa mostra] – scrive Lou Embo Roiter nel catalogo – mi ha tenuto enormemente occupata, ma [mi ha] aiutato a superare meglio la sua scomparsa di due anni fa. L’importante è, con questa testimonianza fotografica di: “DARE UN FUTURO AL PASSATO”»
Accompagna la rassegna un catalogo bilingue Marsilio Editori, con contributi di Denis Curti, Italo Zannier, Alberto Moravia, Andrea Zanzotto, Ignazio Roiter, Gian Antonio Stella, Roberto Mutti, Stenio Solinas, Fulco Pratesi e della moglie Lou Embo.
Fulvio Roiter. Fotografie 1948-2007
A cura di Denis Curti
Venezia/Tre Oci
16 marzo – 26 agosto 2018
Fondamenta delle Zitelle, 43
Giudecca, Venezia
Per maggiori informazioni: Casa dei Tre Oci