Triennale Design Museum

L’undicesima edizione del Triennale Design Museum – dal titolo Storie. Il Design Italiano – espone 180 opere selezionate per il contenuto d’innovazione tecnico-formale, per l’estetica, per la sperimentazione, per la riconoscibilità e per il successo di pubblico.

Triennale Design Museum. Storie. Il Design italiano

Il benessere di una nazione porta i suoi cittadini a contornarsi di cose spesso inutili. In Italia è successo all’inizio del ‘900; poi, ancora tra le due guerre mondiali (vedi la mostra Post Zang Tumb Tuuum alla Fondazione Prada); infine, al termine della II Guerra mondiale, con la Costituzione Repubblicana, il piano Marshall e il conseguente Boom economico.

Il “design” è la componente più nobile (e meno inutile) di questa produzione di oggetti destinati a un pubblico, non solo più abbiente, non solo più elegante, ma più colto, in grado di apprezzare la sintesi tra essenzialità, funzionalità e aspetto fisico anche in un oggetto di uso comune, come una sedia, una lampada o come una macchina da scrivere.

Se il successo di alcuni di questi manufatti ha provocato in molti una sorta di inconsapevole coazione al possesso, una più recente riflessione sul fenomeno che ha fortemente caratterizzato la cultura nazionale, ha stimolato una più profonda consapevolezza della natura degli oggetti di design: non più intesi come oggetti effimeri e voluttuari, ma come “opere” nate dalla collaborazione tra architetti aperti alla comprensione dei processi di produzione e imprenditori sensibili ai concetti – come si diceva – di essenzialità, funzionalità e aspetto, al di là della pura efficienza produttiva.

Ecco che il design può essere considerato la quintessenza di un’epoca di benessere, seppure esposta agli stress di una irriducibile conflittualità; un elemento di razionalità e di ordine all’interno di una società fortemente irrazionale, politicamente instabile, socialmente autolesionista; l’essenza dell’eccellenza italiana “a prescindere” e il simbolo di un ciclo economico che ci stiamo ormai lasciando alle spalle.

Alcuni pensano che questo sia il momento propizio per l’istituzione di un Museo del Design, dimenticando che dal 2007 esiste già e si trova in Triennale.

Triennale Design Museum è un museo a geometria variabile, che prende in esame la materia concentrandosi sul grado, sui modi e sui risultati nel complesso dei mutamenti attraverso l’arco temporale. Propone cioè una visione del design mettendone in luce le strutture e i caratteri peculiari nel loro succedersi e trasformarsi nel corso del tempo.

Le opere esposte nella presente edizione (l’undicesima) sono 180, selezionate sulla base di criteri che, se soddisfatti, le possano elevare a “icone” di quell’altro ipotetico Museo permanente: dalla poltroncina disegnata da Ernesto Basile e realizzata dalla ditta di Vittorio Ducrot a Palermo (1902), alla Ducati Monster di Miguel Angel Galluzzi (1998).

Di fianco a una ripartizione in “periodi” (1902-1945; 1946-1963; 1964-1972; 1973-1983; 1984-1998), coesiste una riflessione per “temi” (Politica, Geografia, Economia, Tecnologia e Comunicazione)

Le opzioni sono entrambe valide.

Forse, un edificio d’architettura che contenesse contemporaneamente tutte le icone del design italiano potrebbe offrire ulteriore attrattiva per i numerosi stranieri che visitano Milano e raccogliere l’inprescindibile successo commerciale.

Arturo Dell’Acqua Bellavitis, architetto, presidente Triennale Design Museum

Tuttavia, un’istituzione che si rinnova ogni anno, proponendo cluster di oggetti riuniti intorno a un tema specifico, ha dalla sua una migliore fruizione, una minore dispersività e invita a ripetere periodicamente la visita. Reduci dalla Design Week, possiamo testimoniare di gruppi di visitatori che campeggiano per tutto il giorno in Triennale, passando da una mostra all’altra.

Silvana Annichiarico, direttrice Triennale Design Museum

Inoltre, la soluzione “rinnovabile” estingue il furore degli inevitabili esclusi, a cui rimane la speranza di una futura citazione.

Triennale Design Museum
Storie. Il Design italiano
14 aprile 2018-20gennaio 2019
Ideazione e Direzione: Silvana Annichiarico
A cura di: Chiara Alessi, Maddalena Dalla Mura, Manolo De Giorgi, Vanni Pasca, Raimonda Riccini.
Allestimento: Calvi Brambilla
Grafica: Leonardo Sonnoli

Per maggiori informazioni:
Triennale di Milano

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