Ercolano e Pompei. Visioni di una scoperta

La mostra “ Ercolano e Pompei. Visioni di una scoperta ” – al piccolo ma prezioso m.a.x. museo di Chiasso – concentra l’attenzione dei visitatori, non sui reperti archeologici in se stessi, ma sui documenti (lettere, taccuini acquerellati, incisioni, litografie, disegni, rilievi, matrici, gouaches, le prime fotografie e le prime cartoline) con cui il ritrovamento dei due siti archeologici è stato divulgato agli studiosi, agli appassionati e al pubblico.

Ercolano e Pompei. Visioni di una scoperta.

Ercolano e Pompei. Visioni di una scoperta.

Oltre 300 opere provenienti da più di 20 istituzioni di 4 paesi (Svizzera, Italia, Francia e Stati Uniti), fra cui diversi inediti esposti per la prima volta fanno da contorno a 23 reperti archeologici di Ercolano e Pompei risalenti al I secolo a.C. – I secolo d.C.

Il Grand Tour di fine Settecento annovera ormai come tappa obbligata Napoli, Pompei ed Ercolano. Personalità illustri del calibro di Johann Joachim Winckelmann, del Conte di Caylus, collezionista e archeologo, di Goethe o, più tardi, di Stendhal, attratti dalla divulgazione delle prime incisioni promosse dal sovrano illuminato Carlo di Borbone, fecero tappa alle falde del Vesuvio, riportando a loro volta, nei loro resoconti, impressioni e aggiornamenti sui ritrovamenti archeologici.

Alle lettere, alle incisioni esposte a Chiasso, si aggiungono 12 acqueforti di Giovanni Battista Piranesi e del figlio Francesco; un taccuino inedito del nobiluomo inglese William Gell, denso di disegni e annotazioni; le planimetrie della Villa di Giulia Felice a Pompei; le piante della Villa dei Papiri eseguite dall’ingegnere svizzero Karl Jakob Weber (1754-1758); il manoscritto inedito dell’abate Ferdinando Galiani, sulle Pitture antiche che si conservano nella Real Villa di Portici (1756); la pianta disegnata dal naturalista-botanico François de Paule Latapie (1775-1776), prima raffigurazione cartografica di Pompei.

Tra la fine del ‘700 e l’inizio dell”800 François Mazois realizza una serie di disegni che rappresentano la summa della conoscenza scientifica del momento, intitolata Les ruines de Pompéi (1812-1838).

Numerose pubblicazioni a stampa documentano i progressivi aggiornamenti delle scoperte e degli scavi archeologici, come nel caso di Luigi Rossini con le sue Antichità di Pompei (1831), o di piante topografiche con magistrali litografie acquerellate e bellissime gouaches estemporanee che ritraggono scene quotidiane di scavi, fra cui quelli di Luigi Capaldo, Giacinto Gigante, Jacob Philipp Hackert, Gabriele de Sanctis e Achille Vianelli.

Sotto la direzione del ticinese Pietro Bianchi, gli scavi hanno un’accelerazione che porta alla scoperta della celeberrima “Casa del Fauno” di Pompei. Tutto viene documentato da piante e disegni molto precisi, realizzati dai suoi collaboratori in scala e acquerellati.

E poi il gruppo di tele di Luigi Bazzani, riunite sotto il tema Un interno pompeiano (1882), le grandi gouaches di Antonio Coppola, le fotografie realizzate da Giorgio Sommer, Robert Rive, Giacomo Brogi e dai fratelli Alinari, e siamo già all’inizio del ‘900, con le prime cartoline illustrate che promuovono viaggi turistici a Pompei e Ercolano.

L’occasione dei 280 anni dalla scoperta di Ercolano e dei 270 anni da quella di Pompei ha stimolato la collaborazione tra due realtà locali molto diverse (Chiasso e Napoli), di grande rilevanza non soltanto nei propri rispettivi paesi, che hanno deciso di percorrere nel reciproco interesse un tratto di strada insieme.

Ercolano e Pompei: visioni di una scoperta, è promossa e realizzata dal m.a.x. museo di Chiasso in collaborazione e con il patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Lugano, è curata da Pietro Giovanni Guzzo, già soprintendente di Napoli e Pompei, Maria Rosaria Esposito, responsabile della Biblioteca del MANN-Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e da Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo.

L’esposizione è resa possibile grazie al Dicastero Educazione e Attività culturali del Comune di Chiasso, grazie a Sintetica in qualità di main sponsor, con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino-Fondo Swisslos, dell’AGE SA, dell’associazione amici del m.a.x. museo (aamm) e di Helvetia Assicurazioni come sponsor tecnico.

Il MANN-Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MiBACT-Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) accoglierà la tappa italiana della mostra, dal 29 giugno al 30 settembre 2018.

Catalogo bilingue italiano/inglese, con testi, tra gli altri, di Christopher Parslow. Éditions d’Art Albert Skira, Ginevra, 2018, 24 x 24 cm, p. 352, CHF/Euro 38.-

ERCOLANO E POMPEI:
VISIONI DI UNA SCOPERTA
m.a.x. museo (Via Dante Alighieri 6), Chiasso (Svizzera)
25 febbraio – 6 maggio 2018

Informazioni
Tel: +41 91 695 08 88, info@maxmuseo.ch, www.centroculturalechiasso.ch

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