La mostra Steve McCurry. Icons , alle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia, raccoglie oltre 100 scatti che documentano il meglio che il professionista americano ha realizzato in quarant’anni di attività.
Steve McCurry è un fotografo osannato dal publico dei lettori della carta patinata ma è un fotografo controverso nella comunità dei colleghi. Perché?
La sua foto più celebre è senz’altro quella della ragazza afgana dagli occhi verdi. Perfetta per la cover della rivista perfetta (National Geographic Magazine). Per i detrattori, il difetto di McCurry è proprio questo: essere troppo bravo. I colori delle fotografie sono ben assortiti e della densità giusta; l’inquadratura è giusta; i soggetti sono sempre interessanti; la messa a fuoco è, manco a dirlo…
A parte che, si sa, il primo segreto di un buon fotografo è quello di saper fare una severa e accurata selezione dei propri scatti, ovvero di mostrare sempre e soltanto le fotografie migliori (sottinteso: cestinare tutte le altre), McCurry sembra che non ne sbagli una. Ha persino codificato il proprio metodo in un paradigma di 9 regole in cui rientra la maggior parte delle foto straordinarie che ha scattato, a partire dalla prima: l’abusata “regola dei terzi”.
Quindi, dove pecca un simile fenomeno? Perché viene attaccato? Non è bello dirlo, ma forse, alla base delle critiche c’è uno dei più diffusi vizi capitali nei confronti di un professionista che, dopo aver raggiunto la vetta della carriera, ora si permette persino di elargire consigli.
Con una punta di arroganza Pablo Picasso una volta si lasciò scappare: «Je ne cherche pas, je trouve». Si riferiva a quegli artisti sperimentali che si spingono a esplorare in direzioni inconsuete con esiti spesso deplorevoli. Intendiamoci, McCurry non è Picasso, ma i due personaggi hanno qualcosa in comune: una tecnica solidissima che permette loro di produrre a ripetizione opere ineccepibili. Quello che una volta si definiva “mestiere”.
Curata da Biba Giacchetti, organizzata e prodotta da ViDi, con Civita Mostre e Sudest57 Fine Art Photography (agenzia fotografica della stessa Giachetti) in collaborazione con la Fondazione Teatro Fraschini e il Comune di Pavia, Settore Cultura, la mostra Steve McCurry. Icons raccoglie oltre 100 scatti che documentano il meglio che l’artista americano ha realizzato in quarant’anni di attività. Una serie di video-interviste con il fotografo ne delineano inoltre la filosofia e il metodo applicato alla sua produzione.
La mostra non è una novità assoluta: impossibile per chi scrive risalire a tutte le città italiane che l’hanno ospitata nel corso degli anni. Certo è che la tappa milanese del 2009-2010, sotto il titolo di SUD EST e con il doppio di fotografie esposte, rappresentò una delle prime segnalazioni di «Viaggi Sport Vacanze».
Consigliamo comunque a tutti quelli che non l’hanno ancora vista, semplici fruitori, amatori o professionisti, di approfittare per fare un salto a Pavia. A parte il magnifico contesto del Castello Visconteo e della città padana, non potranno che apprezzare gli scatti di questo bravissimo artigiano del mezzo fotografico. Qualcuno potrebbe persino trarne ispirazione.
STEVE McCURRY. ICONS
3 febbraio – 3 giugno 2018
Pavia, Scuderie del Castello Visconteo (viale XI Febbraio, 35)
Curatrice: Biba Giachetti
Maggiori informazioni: http://scuderiepavia.com/
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