La mostra Frida Kahlo. Oltre il mito espone più di cento opere dell’artista messicana tra dipinti (una cinquantina), disegni e fotografie, oltre a fonti e documenti inediti riemersi nel 2007 dall’archivio ritrovato in Casa Azul e da altri importanti archivi (di Cristina Risciglione).

Frida Kahlo, “Autoritratto con collana, spine e colibrì” (1940)
È comprensibile che le circostanze generate dal drammatico incidente subito da Frida Kahlo a diciotto anni, quando il tram su cui viaggiava fu speronato da un autobus, abbiano giocato un ruolo fondamentale nel suo sviluppo artistico.
Confinata in una stanza, con gravi difficoltà di deambulazione, la pittura deve essere stato prima di tutto un mezzo per evadere, almeno con lo spirito, da un ambiente che la giovane donna deve aver vissuto in tutta la sua angustia e uno strumento per sublimare il dolore e la frustrazione di un corpo in pieno sboccio. Non stupisce che in tali circostanze dolorose e claustrofobiche, la propria fisicità sia stata oggetto ricorrente di innumerevoli rappresentazioni pittoriche, soggetto di infinite variazioni sul tema.
Piuttosto, occorre riconoscere che da quella condizione iniziale, lo stile di Frida Kahlo abbia continuato a evolversi in una solida, personale e coerente ricerca formale, non estranea all’ambiente culturale in cui la donna si trovava: il Messico della tradizione precolombiana, ma anche il Messico del marito Diego Rivera e dell’enturage politico e artistico contemporaneo ai due coniugi.
Nata dall’ossessione del curatore Diego Sileo per l’artista messicana, Frida Kahlo. Oltre il mito è frutto di sei anni di studi e ricerche che si propongono di delineare una nuova chiave di lettura attorno alla figura della Kahlo. La rassegna esamina fonti e documenti inediti riemersi nel 2007 dall’archivio ritrovato in Casa Azul (dimora dell’artista a Città del Messico), oltre ad altri importanti archivi qui presenti per la prima volta con materiali sorprendenti e rivoluzionari (archivio di Isolda Kahlo, archivio di Miguel N. Lira, archivio di Alejandro Gomez Arias).
Il progetto d’allestimento della mostra si sviluppa – secondo un criterio analitico delle opere – attraverso quattro sezioni.
Donna. Frida Kahlo deve essere obiettivamente riconosciuta come la prima donna artista che abbia fatto del corpo e della femminilità la cifra della propria poetica.
Terra. La mostra esplora gli elementi della cultura messicana riconoscibili nello stile e nei simboli presenti nelle opere di Frida Kahlo, anche con un’esibizione di oggetti e immagini allestita nel foyer, dal titolo IL SOGNO DEGLI ANTENATI. L’archeologia del Messico nell’immaginario di Frida Kahlo.
Politica. L’emancipazione della donna avviene prima di tutto nell’ambiente dell’arte, dominio indiscusso di artisti quasi interamente maschi; la femminilità è esposta aggressivamente come una bandiera nel conflitto sociale che si svolge sullo stesso corpo martoriato di Frida Kahlo. L’Ambiente appare con i contorni di un paesaggio Messicano rigoglioso, messo a confronto con il panorama industriale dei confinanti Stati Uniti.
Dolore. Rappresentazione del malessere dovuto ai postumi del malaugurato incidente, ma anche dovuto alla debordante sensibilità femminile dell’artista e allo stato contingente dei rapporti – odio e amore – con un coniuge di esagerata esuberanza.
A sostegno delle tesi del curatore, la mostra riunisce in un’unica sede espositiva per la prima volta in Italia e dopo quindici anni dall’ultima volta, tutte le opere provenienti dal Museo Dolores Olmedo di Città del Messico e dalla Jacques and Natasha Gelman Collection, le due più importanti e ampie collezioni di Frida Kahlo al mondo, e con la partecipazione di autorevoli musei internazionali che prestano alcuni dei capolavori dell’artista messicana mai visti nel nostro Paese (tra i quali, il Phoenix Art Museum, il Madison Museum of Contemporary Art e la Buffalo Albright-Knox Art Gallery).
Promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, che ne è anche il produttore e curata da Diego Sileo, la mostra Frida Kahlo. Oltre il mito, organizzata in collaborazione con l’Instituto Nacional de Bellas Artes (INBA) del Governo della Repubblica del Messico, espone più di cento opere tra dipinti (una cinquantina), disegni e fotografie.
FRIDA KAHLO. Oltre il mito
1 febbraio – 3 giugno 2018
MUDEC – Museo delle Culture – via Tortona 56, 20144 Milano
Curatore: Diego Sileo
Maggiori informazioni: http://mudec.it
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