JAMES NACHTWEY IN MOSTRA A PALAZZO REALE

“Memoria”, una grande retrospettiva sul lavoro del fotografo americano James Nachtwey è un ulteriore invito a riflettere sulla tragedia della guerra (di Cristina Risciglione e Renato Corpaci).

James Nachtwey

© James Nachtwey/Contrasto

La mostra ripropone la grande contraddizione della nostra epoca: la tendenza di sottoporre al pubblico immagini in qualche modo “conturbanti” che illustrano la capacità umana di compiere – solitamente per ragioni d’interesse – iniziative ignobili conducenti a drammi umani di indicibile crudeltà e orrore per le popolazioni civili interessate e per l’ambiente.

Sembrerebbe una presa di posizione politica, in realtà è piuttosto un’operazione terapeutica. Così facendo, si dà al pubblico la possibilità di provare orrore e, allo stesso tempo – pur sapendo che le cause di tanto orrore sono da attribuire, per acquiescenza o per diretta iniziativa, ai propri governi – di rappacificarsi con la coscienza a di godere allo stesso tempo delle qualità estetiche di tale spettacolo di devastazione.

Destinatario numerose volte dell’onoreficenza Overseas Press Club intitolata a Robert Capa, e “fotografo dell’anno” World Press 1995, con ammirevole dedizione James Nachtwey ha dedicato l’esistenza a raccontare la condizione umana nei suoi momenti più truci. Le fotografie esposte a Palazzo Reale dimostrano la sua abilità di avvicinarsi alle vittime e cogliere le conseguenze più clamorose della violenza, spesso nel momento in cui si verificano.

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Di passaggio recentemente a Milano per la presentazione della sua mostra, a una domanda del pubblico Sebastião Salgado ha risposto di non amare la parola “orrore”, dato che tali manifestazioni di cosidetto “orrore” sono sempre il frutto delle azioni dell’uomo.

È bello sapere che il termine umanità s. f., per il dizionario Treccani significa ancora «2. Sentimento di solidarietà umana, di comprensione e di indulgenza verso gli altri uomini […] di atti che rivelano tali sentimenti;» ecc.

James Nachtwey

James Nachtwey

Organizzate in diciassette sezioni, le duecento immagini esposte nelle diverse sale propongono al visitatore un’ampia selezione dei reportage più significativi di James Nachtwey: da El Salvador a Gaza, dall’Indonesia al Giappone, passando per la Romania, la Somalia, il Sudan, il Rwanda, l’Iraq, l’Afghanistan, il Nepal, gli Stati Uniti (tra cui la testimonianza straordinaria dell’attentato dell’11 settembre 2001) e molti altri paesi e si conclude con un reportage oltremodo attuale sull’immigrazione in Europa.

L’esposizione è accompagnata da un libro-catalogo pubblicato da Contrasto e Giunti.

James Nachtwey, Memoria, a cura di Roberto Koch e James Nachtwey, è promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale, Civita, Contrasto e GAmm Giunti con il contributo di Fondazione Cariplo – Fondazione Forma per la Fotografia.

James Nachtwey, Memoria
Milano, Palazzo Reale
1 dicembre – 4 marzo 2018
Orari:
lunedì: 14.30 -19.30;
martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30-19.30;
giovedì e sabato: 9.30 – 22.30.
Per maggiori informazioni: Palazzo Reale

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