Le opere più estreme di Lucio Fontana
Pirelli HangarBicocca presenta Ambienti/Environments, una mostra che propone le opere più estreme dello Spazialismo di Lucio Fontana, l’artista impegnato a sintetizzare colore, suono, spazio, tempo e movimento in una forma inedita di arte «tetradimensionale».
L’intuizione di Lucio Fontana scaturisce dalla staticità che l’artista percepiva nell’arte del passato, un modo di operare nella contemporaneità che l’artista non esitava a definire produzione di «cartone dipinto e gesso eretto».
«L’arte plastica – dichiarava l’argentino nel suo Manifesto Blanco (1946) – consisté in rappresentazioni ideali delle forme conosciute, in immagini alle quali si attribuiva idealmente una realtà. […] Oggi la conoscenza sperimentale sostituisce la conoscenza immaginativa. […] Necessitiamo di un’arte valida per se stessa nella quale non intervenga l’idea che di essa ci siamo fatti.»
Fontana spingeva la sua visione fino a intuire una “forma” nel suono delle opere di Schoenberg, di Scriabin, fino a delineare un’analogia tra le opere di Stravinsky e le tele degli artisti cubisti. Questa visione lo ha portato a concepire lo Spazialismo che l’autore del Manifesto Blanco concretizza nei suoi Concetti Spaziali in cui introduce un uso inedito dei supporti dell’arte, producendo tagli e buchi sulla superficie delle tele che ne mettano in evidenza la loro oggettiva essenza come forme tridimensionali indipendenti dall’arte che potenzialmente avrebbero dovuto sostenere.
In questo, Fontana fu uno dei primi artisti, se non il primo in assoluto, a proporre l’idea di un’arte gestuale, performativa, lontana dalla produzione di oggetti fisici destinati a durare nel tempo.
La mostra a Pirelli HangarBicocca consta di nove grandi “scatole” e di due installazioni luminose che trovano ospitalità nel generoso spazio delle Navate della Bicocca. Tutti gli ambienti possono essere esplorati dal visitatore incline alla ricerca di un’accentuata alterazione della percezione sensoriale.
«La mostra in Pirelli HangarBicocca – ha dichiarato la co-curatrice Marina Pugliese – è stata realizzata con il duplice obbiettivo di restituire un’immagine fedele dell’opera ambientale di Lucio Fontana e di sottolineare il contributo e l’incredibile valore innovativo del lavoro dell’artista nel contesto della ricerca ambientale degli anni cinquanta e sessanta».
Tra i lavori esposti, rientrano alcuni degli Ambienti spaziali più rilevanti dell’artista, progettati per istituzioni tra le più attive nel promuovere forme d’arte sperimentali e d’avanguardia come il Walker Art Center di Minneapolis nel 1966 e lo Stedelijk Museum di Amsterdam nel 1967. Il visitatore ha l’opportunità di osservare e fruire per la prima volta le opere meno conosciute di Fontana, di riscoprirne l’importanza storica e allo stesso tempo di coglierne la contemporaneità e la forza innovativa attraverso un allestimento inedito.
Lucio Fontana, Ambienti/Environments
Dal 21 settembre al 25 febbraio 2018
Pirelli HangarBicocca
Curatori: Marina Pugliese, Barbara Ferriani e Vicente Todolí
in collaborazione con Fondazione Lucio Fontana
Nove ambienti e due interventi ambientali (1949 e il 1968)
Ingresso gratuito
Per maggiori informazioni: HangarBicocca