Nella sede della maison Missoni
In visita all’HQ Missoni, grazie ad ApritiModa, un progetto realizzato con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico, del Comune di Milano, di Camera della Moda e di Altagamma, che ha aperto al pubblico le sedi di alcune maison (di Cristina Risciglione).

Il tavolo su cui Ottavio Missoni ha lavorato per 45 anni.
Sumirago si trova a quindici chilometri da Golasecca, luogo di nascita di Rosita Missoni, titolare insieme ai figli Luca e Angela dell’omonima casa di moda – fondata insieme al marito Ottavio “Tai” Missoni (1921-2013) – che nel 2018 festeggerà i 65 anni di attività.
Stabilitisi a Gallarate nel 1953, i Missoni cominciarono quasi per caso a sperimentare su macchinari originariamente progettati per produrre scialli e sovracoperte da letto (il business della famiglia di Rosita), con l’obiettivo di produrre tessuti per l’abbigliamento.
Ottavio è sempre stato un grande “colorista”, con un gusto per le arti visive. L’arte moderna degli anni ’20, ’30 e ’40 così ha rappresentato la principale fonte d’ispirazione per la coppia fin dall’inizio dell’attività, facendo sfumare progressivamente la distinzione tra moda e arte nei capi prodotti dalla maison.
La stilista milanese Elvira Leonardi Bouyeure in arte Biki, il cui atellier fu luogo d’incontro di celebrità tra gli anni ’40 e gli anni ’60, cominciò a servirsi dei capi Missoni. Quando, il direttore dell’atelier della Biki venne assunto alla Rinascente come capo dell’ufficio stile, dal grande magazzino arrivò un primo ordine di 500 rivoluzionari vestiti a maglia, i cui modelli più notevoli apparvero nelle vetrine di Piazza Duomo.
Nel ’68 le banche informarono i Missoni dell’opportunità di acquistare del terreno su una collina a Sumirago, un posto in cui la coppia poteva immaginare di stabilire, non solo una fabbrica, ma anche la propria residenza. Per mettere insieme 60 mila metri di terreni, su una collina di fronte al Monte Rosa, fu necessario acquistare da diversi proprietari. Ancora oggi gli uffici si affacciano con grandi vetrate sul panorama delle Alpi.
I figli di Ottavio e Rosita hanno da tempo assunto ruoli di responsabilità nella maison. Uno dei più importanti progetti di Luca Missoni, il più creativo elemento in una famiglia di creativi, è stato senz’altro l’istituzione di un archivio contenente tutti i modelli, i motivi e i colori fino ad allora prodotti, con anche tutte le pubblicità e tutti gli articoli e i servizi di moda pubblicati dalla stampa specializzata.
Dopo la morte del fratello maggiore, Vittorio e, di lì a poco, del padre Ottavio, avvenute nell’Annus Horribilis 2013, l’azienda è oggi condotta da Luca e in particolare lo è il reparto sperimentazione, mentre la sorella di Luca, Angela, si occupa della direzione creativa delle collezioni.
Ciascuna collezione – maschile e femminile – è normalmente composta da 30-40 tipi di tessuto a stagione – ma non è insolito che questo numero raddoppi – tutti prodotti nel reparto sperimentazione dell’azienda. Lo studio si concentra sui motivi così come sui colori, sulla selezione dei punti e dei tessuti.

Rosita Missoni
La forza dei Missoni è stata di aver attinto alle tendenze dell’arte – Sonia Delaunay, Kandinsky, Balla, Severini e i Futuristi, e ancora Klee – o persino dell’arredamento per trasporle nella creazione dell’alta moda e del prêt-a-porter, il che fa ‘si che i capi dell’azienda si distinguano da quelli della concorrenza specialmente per l’uso del colore.
Non sorprende che, nell’aprile 2015, il MA*GA, il museo di Gallarate, abbia dedicato a Ottavio e Rosita Missoni una grande mostra curata da Luciano Caramel, Luca Missoni e Emma Zanella, incentrata sul dialogo con l’arte europea del Novecento, la creatività e l’imprenditorialità di una grande Maison italiana, la straordinaria cultura e la genialità dei due fondatori.
Del resto, basta passeggiare per cinque minuti in autunno tra i boschi intorno a Sumirago, sui terreni sui quali la scelta dei Missoni è caduta per erigere il loro atelier, per vedere come, insieme all’arte, l’ambiente, con il mutare delle stagioni, possa aver esercitato e ancora eserciti un’influenza fondamentale sulla creatività della maison che ha fatto del colore la cifra della propria unicità.
Maggiori informazioni sulla maison Missoni, sul sito della griffe.
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