TOULOUSE-LAUTREC. “IL MONDO FUGGEVOLE” A MILANO

Un’importante mostra a Milano rende omaggio alla figura e all’opera di un grande artista dell’Ottocento parigino, Henri de Toulouse Lautrec, e ne approfondisce le composite influenze artistiche.

Henri de Toulouse Lautrec, il mondo fuggevole

Il personaggio Henri de Toulouse Lautrec esercita un fascino particolare su tutti gli irregolari e su tutti noi che, per scelta o per obiettive inadeguatezze fisiche, morali e/o patrimoniali, non riteniamo di avere pienamente le carte in regola per appartenere a quei privilegiati che costituiscono la creme de la creme del mondo in cui viviamo.

Avendo presente alcuni dei suoi quadri più famosi, crediamo ormai di conoscere Toulouse Lautrec. C’è molto di più da scoprire, e la mostra di Milano, con le sue 250 opere esposte dell’artista di Albi, si propone di raggiungere proprio questo obiettivo.

Affetto da una malattia ossea ereditaria che ne ha causato la deformità, il giovane Henri si deve essere sentito emarginato nel bel mondo dell’aristocrazia a cui apparteneva per nascita, trovando asilo nelle piazze e nelle strade del quartiere Montmartre, con le sue notti e le sue albe, la sua popolazione di irrequieti, di transfughi, di artisti, di amori mercenari.

Formato all’arte in ambito familiare, la neonata tecnica fotografica e la tendenza mondana dell’arte giapponese, di cui la mostra espone significativi esempi, hanno influito sul suo modo caratteristico di ritrarre la vita come gli appariva negli ambienti che frequentava. Influenze che emergono dal suo stile di rappresentazione, dal tratto nero e dalle tinte tiepide.

I soggetti sono i protagonisti di quello che oggi potrebbe essere definito “underworld”: i frequentatori dei caffè, dei postriboli, degli studi dei suoi amici artisti.

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Le ragazze, forse i suoi soggetti più familiari, sono rappresentate nei momenti più banali della vita o della professione. Spesso a letto, “spossate” o immortalate al risveglio. Molte opere le ritraggono in pose spontanee mentre assolvono le più intime occupazioni, davanti allo specchio o alla toilette, mentre si lavano. Esseri umani, prima che professioniste. Dalle opere s’intuisce che l’assiduità di Henri de Toulouse Lautrec nel frequentare le maisons, gli conferisse una speciale invisibilità che gli assicurava accesso libero a tutte le aree.

Oltre alle prostitute, i suoi amici erano gli artisti; pittori ma anche scrittori, ballerine, attori, cabarettisti, performers. L’arte di Toulouse Lautrec trova applicazione economica perciò nelle illustrazioni delle copertine dei libri, dei manifesti che divulgavano la presenza di una star o l’attrazione di un locale o di un teatro. Come Domenico Piraina, direttore di Palazzo Reale ha voluto sottolineare, «Divenne famoso grazie ai personaggi che raffigurava, ma senza la sua arte, quei personaggi allora famosi (Jane Avril, Yvette Guilbert, La Goulue, Aristide Bruant, May Belfort, Albert Caudieux, May Milton, Loïe Fuller…) sarebbero morti per sempre e un’epoca, la Belle Epoque, non avrebbe trovato il suo più alto aedo.»

Danièle Devynck, direttrice del Museo Toulouse-Lautrec di Albi

La mostra, a cura di Danièle Devynck (direttrice del Museo Toulouse-Lautrec di Albi) e Claudia Zevi, è promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, da Palazzo Reale, da Giunti Arte Mostre Musei e da Electa, con il Musée Toulouse-Lautrec di Albi e l’Institut national d’histoire de l’art (INHA) di Parigi.

In mostra sono esposte oltre 250 opere di Toulouse-Lautrec, con ben 35 dipinti, oltre a litografie, acqueforti e la serie completa di tutti i 22 manifesti realizzati dall’artista, provenienti dal Musée Toulouse-Lautrec di Albi e da importanti musei e collezioni internazionali come la Tate Modern di Londra, la National Gallery of Art di Washington, il Museo Puškin di Mosca, il Museum of Fine Arts di Houston, il MASP (Museu de Arte di San Paolo), e la Bibliotheque Nationale de France di Parigi, per non citare che i principali prestatori, e da diverse storiche collezioni private.

Claudia Beltramo Ceppi Zevi, curatrice

Il percorso della mostra ospita anche alcune rare e preziose stampe, certamente note a Toulouse-Lautrec, di maestri giapponesi, fra le quali la serie completa della Maison verte di Utamaro che raffigura l’ambiente dei postriboli, con tutto l’universo di uomini e di donne che li abitavano.

Il mondo fuggevole di Toulouse-Lautrec
Palazzo Reale, Milano (Piazza Duomo 12)
17 ottobre 2017 – 18 febbraio 2018
Informazioni e prenotazioni:
T.+39.02.54915
www.palazzorealemilano.it
www.toulouselautrecmilano.it

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