SELVATICA – OASI ZEGNA A TRIVERO

Installazione “site specific” di Daniel Buren sulle terrazze sovrastanti il Lanificio Zegna di Trivero.

Si giunge all’Oasi Zegna al termine di un percorso tortuoso che dalle risaie del Vercellese porta alle pendici delle Prealpi Biellesi. (di Cristina Risciglione)

Il parco naturale fa parte di un progetto più vasto che Ermenegildo Zegna – fondatore del celebre lanificio – ha concepito a Trivero nel 1930 intorno al suo primo stabilimento tessile e che ha interessato la riforestazione del versante meridionale del Monte Rubello (Alpi Pennine), la costruzione di una strada panoramica, la costruzione di case per i dipendenti e dei servizi di cui questi potevano avere necessità, come un centro sociale, scuole e ambulatori e altre iniziative.

Oggi l’area naturalistica è curata dall’Oasi Zegna, nata nel 1993 per tutelare e valorizzare la porzione montana compresa tra Trivero e il Monte Bo.

In occasione dell’annuale appuntamento rappresentato da “Selvatica”, la manifestazione che, attraverso le arti visive, coniuga Natura e Cultura per celebrare la bellezza del pianeta, Casa Zegna ha esposto un’installazione dal titolo “Soft-life – avvolti nelle fibre naturali”, a cura di Maria Luisa Frisa, critico e fashion curator, direttore del Corso di laurea in Design della moda e Arti multimediali all’Università Iuav di Venezia.

L’installazione rappresenta un serraglio di animali stilizzati, costruiti con scarti di lavorazione, campioni, rimanenze di tessuto che concentra l’attenzione del visitatore sugli animali da cui vengono ricavata le fibre che costituiscono il nostro caldo e soffice abbigliamento.

Anna Zegna, responsabile immagine del Gruppo Zegna

Sulle pareti, immagini e testi sviscerano nozioni e informazioni utili a scoprire il bagaglio di conoscenze e di esperienza insito nei capi che ci piace indossare. Non solo estetica, ma anche tecnica e persino tecnologica.

La mostra “Soft-life” è accompagnata da incontri concepiti per i più piccoli, ispirati ai principi dell’Educazione Cosmica Montessori

Una volta visitata la mostra, non mancare di avventurarsi sulle terrazze che sovrastano il lanificio per ammirare la prospettiva dei monti al di là dell’installazione permanente site specific costituita dalle 135 bandiere di sette tonalità diverse di Daniel Buren.

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