KANDINSKIJ AL MUDEC A MILANO

Vassilij Kandinskij, “Improvvisazione 4” (1909)

È curioso che, per descrivere la genesi dell’astrazione, si sia seguito un percorso che parte dallimmaginario popolare. Questa la sfida lanciata da Silvia Burini e da Ada Masoero per la seconda mostra su Vassily Kandinskij in soli tre anni. (di Cristina Risciglione)

Silvia Burini, curatrice della mostra

La mostra precedente che proponeva opere selezionate dalla collezione del Musée National d’Art Moderne del Centre Pompidou di Parigi, si proponeva di descrivere l’evoluzione dello stile di Vassily Kandinskij, dagli anni dell’accademia a Monaco di Baviera all’ultimo periodo parigino.

Ada Masoero, co-curatrice

Giustamente ospitata dal Museo delle Culture di Milano, l’attuale esposizione presenta 49 opere e 85 reperti d’arte popolare, provenienti da importanti musei russi, quali l’Hermitage, la Galleria Tret’jakov, il Museo Puškin e il Museo Panrusso di Mosca. La mostra approfondisce l’indagine cercando di ricostruire l’ispirazione originale dell’artista – che prima di darsi alla pittura aveva condotto studi giuridici – partendo dal viaggio compiuto nel 1889 nel governatorato di Vologda, per osservare gli antichi costumi sciamanici dei Komi-zirjani, una popolazione radicata 500 chilometri a nord di Mosca.

Kandinskij fu colpito dalle decorazioni delle isbe, dalle icone e dalla loro variante profana, i lubok, dai variopinti giocattoli dei bimbi, dalle stampe popolari. L’impressione di essere circondato dall’arte, lo portò all’esigenza di produrre un’arte immersiva che permettesse all’osservatore di “viaggiare” all’interno del quadro. Ecco come da un viaggio reale – tra le fonti visive dell’artista – ne scaturisca un altro, spirituale, all’interno delle stesse sue opere.

Anna Maria Maggiore, Director Museo delle Culture (MUDEC), Milano

Il tema del “cavaliere errante” deriva dall’infanzia dell’artista ma anche dalla tradizionale cultura del popolo russo, popolata di variopinti eroi equestri, poi riprodotti nelle coloratissime stampe, fino a San Giorgio, patrono di Mosca, presente in innumerevoli quadri e sculture policrome. «La potenza cromatica di Kandinskij va quindi ricercata anche nelle radici della tradizione popolare del suo paese» (Silvia Burini).

Paolo Gibello, CEO Deloitte Touche Tohmatsu, sponsor della mostra

Nell’imperdibile catalogo 24ORE Cultura, interessanti contributi, oltre che delle curatrici, di importanti esperti internazionali dell’opera dell’artista nonché della tradizione e dell’arte russa in generale.

KANDINSKIJ
Il cavaliere errante
In viaggio verso l’astrazione
Organizzato dal Comune di Milano in collaborazione con 24ORE Cultura
Per maggiori informazioni: www.mudec.it

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