Finora, in tutta Europa, sono più di 60mila le “Pietre d’Inciampo” già posizionate in oltre 1.800 città. I sampietrini ideati dall’artista tedesco Gunther Demnig riportano il nome delle vittime dei lager nazisti davanti a quelle che furono le loro abitazioni. (di Cristina Risciglione)
La prima delle sei collocate a Milano è per Alberto Segre, assassinato ad Auschwitz nel 1944. Ieri, in vista della Giornata della memoria il 27 gennaio, alla presenza del sindaco Giuseppe Sala, la pietra – un sampietrino con una targa in ottone per ricordare l’anno di vita e di morte della vittima dei nazifascisti – è stata posata davanti al civico 55 di corso Magenta, dove Segre ha vissuto insieme alla figlia Liliana, fino a che entrambi sono stati deportati in Germania il 30 gennaio 1944. Lei, che all’epoca aveva 13 anni, è riuscita a sopravvivere e ora è presidente del comitato per le Pietre d’Inciampo.

Gunther Demnig
“Milano è memoria” è l’iniziativa che si svilupperà nel corso dell’anno per ribadire l’impegno antinazista e antifascista della città, medaglia d’oro della Resistenza. Dibattiti, proiezioni eventi articolati attorno a quattro date: il 27 gennaio; il 25 aprile festa della Liberazione; il 9 maggio, giorno della memoria delle vittime del terrorismo; e il 12 dicembre, anniversario della strage di Piazza Fontana.