Finora, in tutta Europa, sono più di 60mila le “Pietre d’Inciampo” già posizionate in oltre 1.800 città. I sampietrini ideati dall’artista tedesco Gunther Demnig riportano il nome delle vittime dei lager nazisti davanti a quelle che furono le loro abitazioni. (di Cristina Risciglione) Continua a leggere →
Milano rende omaggio con una grande retrospettiva, a Mario Bellini, 82 anni a febbraio, l’architetto che con la sua opera variegata ha scritto una delle pagine più significative del design italiano. – Mario Bellini. Italian Beauty, curata da Deyan Sudjic, direttore del Design Museum di Londra coadiuvato da Marco Sammicheli per la parte di design ed Ermanno Ranzani per quella di architettura. (di Cristina Risciglione)Continua a leggere →
La sensazione e il clamore provocati in Francia dall’Impressionismo, il movimento che ha interessato la seconda metà dell’Ottocento, hanno finito per offuscare il produttivo fermento dell’arte italiana, dalla fine del Settecento agli albori del secolo XX.
Divisa in otto sezioni, la mostra di Palazzo Martinengo si propone di svelare il talento pittorico delle generazioni di maestri che hanno animato la scena artistica dell’Ottocento. Continua a leggere →
I manicomi emanano un fascino misterioso, intriso di sofferenza, ingiustizia e, non di rado, sadismo. Prima che la legge 180 chiudesse questi luoghi di “contenzione” – una parola che esprime un significato più temibile rispetto al termine “reclusione” – qui, a far compagnia ai “matti”, ai malati reali, come schizzofrenici, paranoici e alienati in generale, venivano recluse tutte quelle persone che, per disabilità psichica congenita, per estroversione o per insofferenza a regole imposte da altri, esprimevano pensieri e comportamenti non aderenti alla “norma”. (di Cristina Risciglione)
Ovviamente, tra tanti presunti matti, ce n’erano molti che soffrivano realmente di nervi fragili, psicosi o sindromi dissociative, che non incontravano un miglior destino. Così come, tra tanti psichiatri più matti dei loro pazienti, ce n’è stato qualcuno che ha veramente cercato di alleviare la sofferenza della malattia mentale, quando non puntato direttamente a un’utopica guarigione. (di Cristina Risciglione) Continua a leggere →
Quando la prefettura ordinò all’ospedale di ospitare anche quegli elementi che, avendo commesso un crimine, fossero stati riconosciuti incapaci d’intendere e di volere, si dovette provvedere a costruire un nuovo padiglione: Il Ferri. Inizialmente i ricoverati al Ferri erano lasciati a se stessi. Al mattino erano invitati a uscire nel giardino protetto da un’adeguata recinzione e gl’infermieri uscivano dalla struttura ed assumevano il ruolo di veri e propri secondini. Se i degenti mostravano di essere tranquilli, in qualsiasi attività volessero svolgere, erano lasciati in pace. Diversamente si interveniva con durezza.(di Cristina Risciglione) Continua a leggere →
Progressivamente, anche basandosi sugli esperimenti condotti nel manicomio di Volterra, finalizzati al reinserimento del malato di mente nella società, una parte degli psichiatri coordinata dallo psichiatra veneziano Franco Basaglia, s’impegnò nel compito di riformare l’organizzazione dell’assistenza psichiatrica ospedaliera, proponendo un superamento della logica manicomiale in favore di una rete di centri di igiene mentale distribuiti sul territorio. (di Cristina Risciglione) Continua a leggere →
Gillo Dorfles (1910) at the opening of his show VITRIOL at the Milano Triennale Palace, Januaty 2017
Gillo Dorfles (107 anni ad aprile) sorprende (ancora) la comunità artistica milanese presentando al Palazzo della Triennale la sua ultima impresa. (di Cristina Risciglione) Continua a leggere →