GREENLAND – IL FASCINO DELLO SFACELO

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Il suo nome attuale è Greenland e si trova a Limbiate in via Laghetto nel Parco delle Groane. Oggi, è un luogo abbandonato che fu parco di divertimenti.

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Il suo nome in origine era “Città Satellite”. Fu costruito tra gli anni 1964 e 1965 su un’area di circa 375 mila metri quadrati di proprietà del Commendator Giuseppe Brollo il quale in collaborazione con Simone Sardena, progettista di macchine per parchi di divertimenti, eresse questo stabile grande luna park urbano.

Inizialmente il comprensorio era composto da un laghetto e da un trenino per bambini, il progetto prevedeva anche la costruzione di nuove attrazioni intorno al laghetto. Di queste, molte sorsero durante il primo periodo e vennero realizzati anche locali di ristoro, furono migliorate le vie di comunicazione e potenziati i parcheggi. Il momento di massimo splendore si ebbe intorno agli anni ottanta. Molti ricordano che all’interno era presente anche un piccolo zoo.

In quegli anni i luna park erano strutture itineranti gestite da comunità di nomadi: i cosiddetti giostrai. La gestione della Città Satellite venne affidata ad una società con sede a Reggio Emilia, il cui titolare ebbe la brillante idea di passare a miglior vita alla vigilia dell’inaugurazione. Sicché i giostrai che erano stati coinvolti per la conduzione dei singoli stand, presero il sopravvento, sfruttarono gli impianti senza mai fare la minima manutenzione e, quando il lunapark venne chiuso dalle autorità, continuarono a viverci indisturbati e ancora stanno lì.

Rammento di esserci stata da bambina.

Dai primi anni del 2000 iniziò il periodo di decadenza del parco. Arrivò un’ordinanza di abbattimento della pista di go-kart per abusivismo edilizio. Ai problemi gestionali si aggiunsero quelli legati all’effettiva proprietà della struttura che nell’estate del 2008 subì l’ennesima chiusura a causa di un contenzioso tra la vecchia e la nuova proprietà. Il parco venne messo all’asta dal Tribunale di Milano.

Nell’ottobre del 2009 venne presentato un progetto di riqualificazione dell’area e delle zone adiacenti ma gli interventi di ristrutturazione non furono mai eseguiti.

Oggi la struttura versa in una situazione di totale abbandono. Gli scheletri di quelle che dovevano essere le giostre per i bambini sembrano sprofondare nel terreno incolto. Le montagne russe sembrano sospese nel tempo, la vegetazione avanza e poco per volta si impadronisce di tutto.

Passeggiando nel parco spesso mi sono soffermata ed ho pensato a come poteva essere una volta, gente allegra, bambini che giocavano, mi sono riaffiorati molti ricordi d’infanzia.

Il custode ci ha raccontato che il sito è in vendita, ogni tanto sembra che ci siano dei probabili acquirenti, per lo più scoraggiati quando constatano che ai margini del parco risiedono ancora i vecchi giostrai. Si dice che esista un’ordinanza di sfratto che nessuno si preoccupa di rendere esecutivo.

L’area che ospita il sito è proprietà privata, pertanto non è possibile introdurvisi senza autorizzazione, ma è possibile visitarlo su richiesta. Noi lo abbiamo fatto grazie all’iniziativa dell’Associazione i Luoghi dell’Abbandono e di Devis Vezzaro che ha organizzato una giornata di visite pubbliche a questa vecchia struttura.

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